domenica 22 febbraio 2009

A Verona: il numero verde contro i bocconi avvelenati

L'ARENA GIORNALE DI VERONA
22 FEBBRAIO 2009
 
LA STRAGE DEGLI ANIMALI. Il ministero della salute e la Provincia lanciano una nuova campagna e mettono a disposizione un recapito per incentivare le segnalazioni
Polpette killer, c’è il numero verde
Chiamando l’800344000 si mette in moto la macchina dei controlli: contro le esche al veleno sarà decisivo il ruolo dei sindaci
 
FRANCESCA MARTINI
 
Provincia di  Verona - Nella guerra ai «bocconi killer» è nato il numero verde per le denunce: 800 344 000. Questo recapito telefonico è attivo 24 ore su 24, servirà a raccogliere le segnalazioni e metterà in moto la macchina degli accertamenti e della repressione. Lo ha presentato ieri, nella sede della Provincia, l’assessore all’Ecologia Luca Coletto.
Saranno proprio le segnalazioni dei cittadini ad attivare il Corpo Forestale dello Stato (presente con il commissario capo Susanna Manfrin e alcuni agenti del Corpo) e la Polizia provinciale (intervenuta con il referente Marco Morbiolo). La Provincia, che con l’assessore Maria Luisa Tezza già quattro anni fa si era fatta carico del problema delle esche al veleno, ha anche messo in rete (www.provincia.vr.it) un vademecum dedicato al fenomeno e alle norme d comportamento da adottare in caso di avvelenamento. A detenere il triste primato in termine di diffusione della pratica e di animali colpiti, stando alla mappatura della Provincia, è l’Est veronese e le «aree dove c’è attività venatoria intensa o contesa», ha detto Coletto. Lo confermano i casi recenti di Illasi e la morte sospetta di alcune volpi a Cattignano di San Giovanni Ilarione.Si tratta però di un’emergenza nazionale e lo attesta l’ordinanza contro i bocconi (diventata legge il 17 gennaio scorso) a cui il sottosegretario alla salute Francesca Martini aveva iniziato a lavorare proprio a Verona. C’era anche lei, in Provincia, per confermare una volta di più la necessità di fermare questi atti criminali (parole di Martini, Coletto e del vice presidente della Provincia Antonio Pastorello). «Denunciare ciò che è un reato è un obbligo per tutti, ora anche per i sindaci che sono chiamati a farsi carico, entro 48 ore, della delimitazione e bonifica delle aree interessate dal fenomeno». E se chi confeziona e sparge bocconi al veleno rischia le sanzioni previste dal codice penale, che succede ai sindaci inadempienti? «Sta qui la forza delle associazioni animaliste (presenti in massa ieri, ndr) che avranno il compito di vigilare e denunciare i sindaci che omettano atti d’ufficio». I costi di tabellazione e bonifica ricadranno sui Comuni, ma quelli per lo svolgimento delle analisi obbligatorie per legge su bocconi o carcasse di animali? «Pagherà tutto lo Stato, attraverso le Ulss e gli Istituti zooprofilattici».
Più attenzione, più repressione, più indizi, più prove da girare alla magistratura per chiudere il cerchio attorno ai responsabili di reati che potenzialmente sono un pericolo per la salute umana (perché le sostanze killer entrano nella catena alimentare) «e che colpiscono anche la fauna selvatica imponendo tutela anche per le aree di caccia».
«Il dito è sempre puntato contro i cacciatori, ma spesso le vittime siamo proprio noi. Nessuno pensa mai che i bocconi magari li butta qualcuno che non vuole i cacciatori tra i piedi», ha osservato Alessandro Salvelli, membro del consiglio dei veterinari veronesi (presente con Graziano Galbero e Fabrizio Cestaro) ma anche della Federcaccia veronese.Per fermare la strage l’ordinanza Martini impone l’aggiunta di sostanze amaricanti ai veleni più usati ma nel testo non sono indicati i tempi di adeguamento da parte delle ditte produttrici. Nazionale sarà infine il numero verde che la Martini farà attivare col vademecum già presente sul sito del ministero della Salute, locale la campagna di sensibilizzazione che, su proposta dell’Aidaa, dovrebbe coinvolgere l’Istituto professionale San Zeno con il patrocinio della Provincia. E per non frequentare aree colpite basta mettere in rete le informazioni che si hanno: www.venetocontroibocconi.it o
williammonachini@yahoo.it.

Nessun commento:

Posta un commento