mercoledì 12 maggio 2010

Esche avvelenate: la responsabilità del veterinario... anche in Trentino!

Le responsabilità del Medico Veterinario Libero Professionista dinanzi ad un caso di sospetto avvelenamento, alla luce dell'Ordinanza del 18 dicembre 2008, dalle sue modifiche del 19 marzo 2009 e dalla nuova Ordinanza del 14 gennaio 2010.

Pur sottolineando la necessità di una lettura completa delle Ordinanze sopracitate, si evidenzia il ruolo che deve essere svolto dal Medico Veterinario

Art. 2. (dall'Ordinanza del 2008)

Compiti del medico veterinario

1. Il medico veterinario che, sulla base di una sintomatologia conclamata, emette diagnosi di sospetto di avvelenamento o viene a conoscenza di un caso di avvelenamento (frase soppressa dalla modifica del 13 marzo 2009) di un esemplare di specie animale domestica o selvatica, deve darne immediata comunicazione al sindaco e al Servizio veterinario della Azienda sanitaria locale territorialmente competente.

2. In caso di decesso dell'animale il medico veterinario deve inviare le spoglie e ogni altro campione utile all'identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all'Istituto zooprofilattico sperimentale competente per territorio, accompagnate da referto anamnestico, al fine di indirizzare la ricerca analitica.

L'invio di spoglie di animali deceduti per avvelenamento e campioni da essi prelevati, avviene per il tramite delle ASL competenti per il territorio o delle ditte convenzionate con le predette ASL. (frase inserita dalla modifica del 13 marzo 2009)

A seguito di episodi ripetuti, ascrivibili alle stesse circostanze di avvelenamento confermato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale, il medico veterinario, ove ritenga, può emettere diagnosi autonoma, senza l'ausilio di ulteriori analisi di laboratorio (frase abrogata dalla modifica del 13 marzo 2009).

Al bando le esche avvelenate... anche in Trentino!


Finalmente sulla gazzetta ufficiale è stata pubblicata l’ordinanza che vieta di utilizzare o detenere esche o bocconi avvelenati: tale ordinanza è modificativa di quella precedentemente emessa il 18 dicembre 2008, aumentandone di fatto l’efficacia. Il sottosegretario alla salute Francesca Martini ha precisato che l’uso di esche avvelenate o contenenti vetri, metalli o altri materiali pericolosi colpisce indiscriminatamente la fauna domestica e selvatica e può costituire un grave pericolo anche per le persone, in particolare per i bambini, e per l’ambiente.

Il fenomeno dello spargimento di esche avvelenate in terreni, giardini, strade o altri luoghi frequentati da animali è purtroppo un triste fenomeno che da nord a sud investe la nostra penisola. Ma non si tratta solo di un problema legato alla salute ed alla vita degli animali ma anche delle persone: è una pratica illegale, pericolosa, incivile.

L’Ordinanza prevede, in caso di reperimento di esche o bocconi avvelenati, l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria da parte di proprietari di animali e veterinari, obbligo di segnalazione al sindaco del comune in cui sono rinvenute le esche, il quale dovrà provvedere tempestivamente a bonificare le zone infette, per prevenire i rischi diretti per la salute dell’uomo e degli animali.

Saranno poi messi a disposizione della popolazione e delle amministrazioni locali, gli Istituti Zooprofilattici per eseguire le analisi e gli accertamenti sulle spoglie degli animali eventualmente rinvenuti, al fine di verificare l’impatto ambientale del veleno. Tale ordinanza è naturalmente stata accolta da tutte le associazioni con entusiasmo in quanto contribuisce a combattere un fenomeno diffuso e pericoloso.

Per contrastare il fenomeno sarebbe altresì opportuno che venissero fatti controlli seri relativamente alla vendita a privati di veleni e pesticidi: si vieta a chiunque di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocivi, è vietata, altresì, la detenzione, l’utilizzo e l’abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce.

Il Sindaco ricevuta la segnalazione di sospetto avvelenamento DEVE disporre l’apertura di una indagine e provvede ad attivare le iniziative necessarie alla bonifica dell’area interessata nonché a segnalare l’area con un apposita cartellonistica, in caso di positività. Inoltre, presso ciascuna Prefettura viene attivato un tavolo di coordinamento per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno.

Ulteriori indicazioni sono reperibili sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche ambientali, dove vi sono anche consigli su come comportarsi in caso di avvelenamento.

domenica 2 maggio 2010

Sono Chira chi mi vuole?



Riceviamo il seguente appello da Maura, una signora di Trento a cui da cucciola avevamo affidato Chira e che ora purtroppo è costretta a cedere per una forma di allergia che ha colpito il figlio. E' sempre triste separare un cane dalla sua famiglia, non foss'altro per l'impossibilità di spiegargli i motivi di un'azione tanto grave ma confidiamo possa trovare una persona generosa ed accogliente in tempi brevi.

"Chira ha quasi tre anni ed è in buona salute, il pelo è
molto bello morbido e pulito. Il carattere è docile e totalmente
innoquo per chiunque. Neanche con altri cani ha mai dato problemi di
aggressività. E' invece molto affettuosa con le persone, con tutte
anche con chi conosce da poco tempo. Cerca molto le persone, le piace
giocare e muoversi (è un cane molto attivo) e le piace molto essere
coccolata"