venerdì 30 gennaio 2009

Cerchiamo Susanna per un vecchio caso di avvelenamento a Ortesino in Folgaria


Questo è un appello per Susanna che, l'anno scorso, ci aveva fatto partecipi della sua triste storia di bocconi avvelenati.
Susanna, se leggessi questo post, prego di metterti in contatto con noi tramite mail.
grazie per la tua disponibilità
Laura, Francesco e Marina



Buongiorno,
il mio nome è Susanna.
Sette anni fa avevo trovato una cucciolettaabbandonata in una spiaggia di Lampedusa.
Non ho potuto lasciarla al suo destino e l’ho portata con me.
Fino a ieri pensavo che Dusa, le ho lasciato un pezzetto delle sue origini, fosse un cane fortunato.
Si era felicemente adattata ai nostri monti, correva felice nei prati e soprattutto era diventata la mia gioia, la mia compagnia.
Ieri in località Ortesino (Folgaria) ha mangiato un boccone avvelenato ed è morta in una maniera atroce: venti minuti di convulsioni, spasmi, latrati, irrigidimenti degli atri e della mandibola.
Chi progetta simili nefandezze, cacciatore o no, non è degno di far parte del genere umano e non posso far altro che augurargli di patire quello che ha fatto patire alla mia Dusa, con tutta me stessa, con tutte le mie energie, che sia così anche per lui!
Volevo denunciare questa atrocità per mettere in allerta chi, come me, potrebbe soffrire altrettanto per una perdita così devastante.

Grazie

domenica 25 gennaio 2009

Ordinanza contro i bocconi avvelenati


L'ordinanza firmata dal Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, contro i bocconi avvelenati è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 17/01/2009 quindi ora è effettiva e tale resta per un anno, cioè fino al 17/01/2010. Peccato sia arrivata in ritardo per quei poveri cani di Telve ma anche li non perdiamo le speranze per risolvere questo triste caso.
«Si tratta di un primo importante segnale di attenzione a livello nazionale contro il tragico fenomeno degli avvelenamenti, un’emergenza troppo a lungo sottovaluta che pone in serio pericolo la vita di animali domestici e selvatici, la salute pubblica e l’ambiente», afferma Ilaria Innocenti, del settore Cani e gatti della Lav. «Avvelenamento di animali e distribuzione di sostanze velenose sono già reati puniti dalle leggi - aggiunge -, ma non vi è ancora la necessaria attenzione da parte dei cittadini, dei servizi veterinari, delle forze di polizia e dei Sindaci». 

«Finalmente abbiamo a disposizione un nuovo importante strumento che istituisce sinergie indispensabili per contrastare il problema dei bocconi avvelenati, una pratica che, come testimoniano le numerosissime segnalazioni giunte alla LAV, è in continua e drammatica espansione - conclude Massimo Vitturi, responsabile LAV Caccia e fauna -. Riteniamo fondamentale, però, la trasformazione dell’Ordinanza Martini in legge, per sanzionare eventuali comportamenti omissivi e per accogliere ulteriori importanti misure per fermare gli avvelenatori»

Cormorani nella lista rossa del cites


Parliamo nuovamente dei cormorani: uccelli presenti ormai anche nei nostri laghi e nei fiumi. Per quanto riguarda la volontà della provincia (non solo quella di Trento ma anche quella di Belluno) di abbatterne un certo numero, c'è la Sentenza n.405/2008 emessa dalla Corte Costituzionale.
Questa sentenza ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge contenente l'approvazione di piani di prelievo venatorio in deroga perché in contrasto con la direttiva comunitaria concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Tutto ciò  riguarda per il momento la provincia di Varese, ma essendo corte costituzionale dovrebbe avere valenza nazionale.
I cormorani inoltre sono inseriti nella lista rossa del cites (corpo forestale dello stato) quindi non cacciabili a livello europeo.

mercoledì 21 gennaio 2009

Il caso delle razze canine sofferenti

Sono a casa influenzata così alla tv ho sentito questa proposta interessante che ho cercato nel web e di cui vi faccio partecipi:


Presso l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma
Il caso delle razze canine sofferenti
SINTESI E RACCOMANDAZIONI
In questo breve documento il Comitato Bioetico per la Veterinaria esamina il
caso dei cani di quelle razze i cui caratteri sono così esasperati da causare
problemi fisici e sofferenze. Questo caso è la conseguenza di scelte di
allevamento – più o meno consapevoli – che intendono soddisfare i desideri di
un pubblico di acquirenti attratti dall'aspetto buffo e simpatico dei cani o dal loro
valore come status symbol.
La questione è particolarmente significativa se si pensa che in questo
momento nell’opinione pubblica, specialmente dei paesi occidentali, va
diffondendosi sempre più largamente l'idea che gli animali siano esseri
“senzienti” (un concetto espresso anche nel nuovo Trattato dell’Unione
Europea).
Proprio nel momento in cui c'è un grande interesse per la condizione animale
in generale, nel caso della specie cane, la prima ad essere domesticata e la più
vicina all'essere umano, continuano (e forse aumentano) le nascite di animali con
malformazioni fisiche o, quantomeno, si mantengono le condizioni oggettive per
una aumentata probabilità di queste attraverso accoppiamenti a rischio.
Il Comitato sollevando la questione delle razze canine sofferenti, frutto di un
vero e proprio “maltrattamento genetico”, vuole portare l’attenzione su una
questione emblematica del rapporto tra essere umano e animali, soprattutto (ma
non esclusivamente) per quanto riguarda gli animali d'affezione, vittime di
contraddizioni e superficialità.
Talvolta, come in questo caso, questo rapporto porta al mancato rispetto delle
condizioni di benessere o a causare malessere, pur avendo intenzioni di simpatia
e di affetto nei confronti dei propri animali.

martedì 20 gennaio 2009

Partecipate al sondaggio.

Se siete possessori di un cane di media o grossa taglia, partecipate al sondaggio indetto dal ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Serve a verificare le nuove regole per il trasporto degli animali (cani) sui treni, che tanta indignazione a creato non troppo tempo fa.

venerdì 16 gennaio 2009

La risposta di Radio 105 e della trasmissione lo "Zoo di 105"

COMUNICATO UFFICIALE DELLO ZOO DI 105 SULLA TRASMISSIONE ANDATA IN ONDA IL 12 GENNAIO 2008

A fronte delle polemiche scatenate dalle dichiarazioni che i conduttori dello “Zoo di 105” hanno fatto nel corso della trasmissione di lunedì 12 gennaio, il programma di Radio 105 è stato sospeso.
Il 14 gennaio è stata organizzata una puntata interamente dedicata all’argomento con interviste ai responsabili delle associazioni, durante la quale i conduttori del programma si sono personalmente scusati con loro e con gli ascoltatori, hanno ammesso la propria stupidità, ribadendo la propria contrarietà a ogni forma di violenza sugli animali e si sono impegnati a organizzare all’interno del proprio programma momenti di comunicazione dedicati alle associazioni e alle iniziative a sostegno degli animali. Inoltre Marco Mazzoli e soci hanno promesso in diretta di impegnarsi in prima persona in un lavoro di volontariato nei canili.
Giovedì 15 gennaio i conduttori dello Zoo di 105 hanno registrato un video che verrà pubblicato su YouTube in uno spazio acquistato a proprie spese. Si tratta delle scuse ufficiali di Mazzoli, Noise e Wender e della comunicazione dei loro propositi per cercare di riparare all’incresciosa situazione creatasi.
Al momento il programma è sospeso e riprenderà soltanto nel momento in cui le intenzioni dello Zoo si trasformeranno in realtà.
Mazzoli e soci sono dispiaciuti e si scusano con tutte le persone che si sono sentite offese dalle loro dichiarazioni e ammettono che si è trattato di uno scivolone dettato da superficialità e incoscienza.
Afferma Mazzoli: “Purtroppo si è trattato di una goliardata: abbiamo voluto scherzare su un argomento importante e, senza rendercene conto, ci siamo fatti prendere la mano dicendo cretinate una più grossa dell’altra che naturalmente non pensiamo; purtroppo la situazione è degenerata e non siamo riusciti a riprenderla in mano. Non abbiamo mai fatto del male a nessun animale. Anzi, tutti noi amiamo gli animali e il Gruppo di cui facciamo parte da oltre 30 anni aiuta tutte le associazioni.
Ci piacerebbe coinvolgere i nostri numerosi ascoltatori in un progetto ampio che interessi lo Zoo, la Radio e tutti coloro che si occupano della tutela dei diritti degli animali. E’ nostra intenzione trasformare questo incidente di percorso in opportunità sia dentro che fuori la diretta radiofonica.
Andremo personalmente nei canili, studieremo iniziative ad hoc insieme ad ogni associazione, ci occuperemo delle adozioni dei cuccioli e faremo del nostro meglio affinché ogni organismo abbia la possibilità di comunicare al meglio la propria attività”.
Una nuova era dello Zoo è pronta a cominciare, un’era di maggiore coscienza civile e di impegno nei confronti degli animali.


Milano, 15 gennaio 2009

mercoledì 14 gennaio 2009

Cinque cani avvelenati a MASI DI TELVE


Si ricomincia. Passato il freddo che evidentemente blocca anche gli individui più crudeli, ricominciano i casi di avvelenamento di animali domestici.
Come sempre rimango sconcertata dal tono lieve con il quale i vari quotidiani locali trattano questi casi.
Il gergo giornalistico sembra non permetta loro di dire che sono situazioni gravissime e dolorosissime, che spesso le denunce alle forze dell'ordine locali servono quasi a nulla, anche quando, come nel caso di questi avvelenamenti di Telve, la zona sembra circoscritta. Una visita ai cacciatori della zona oppure ad allevatori non farebbe male, almeno per raccogliere informazioni e far sentire l'interesse e la loro presenza.
Lo hanno fatto persino a Levico per un caso di sevizie ad un gatto.
Consiglio inoltre i giornalisti di riportare con meno facilità la risposta delle Guardie Forestali (di cui ammetto di avere sempre meno simpatia) che se ne escono dicendo che i bocconi avvelenati (stricnina in questo caso) sono stati messi per le volpi: E' REATO ANCHE NEL CASO DI UCCISIONI DI VOLPI!
Ancora una volta aggiorneremo la nostra mappa, invieremo mail a più enti possibili, stamperemo volantini di avvertimento per la zona di Telve...
Di nuovo vi consiglio di non frequentare la zona e, occhi ed orecchie aperte.
Sono delusa e sconcertata.
marina

Dobbiamo inoltre segnalare un'altra notizia altrettanto grave: in Valsugana sono accuduti casi di sparizione di cani di razza di taglia piccola sottratti nei giardini delle abitazioni. E' successo a Strigno, Borgoe Carzano.




Visualizzazione ingrandita della mappa

martedì 13 gennaio 2009

Pessimo messaggio mandato in onda da Radio 105

Segnalazione del Collettivo Animalista
Nella giornata del 12 Gennaio 2009, su Radio 105 e' andata in onda la consueta puntata dello "Zoo di 105", condotto da Marco Mazzoli con alcuni altri "cabarettisti".
Nel corso della trasmissione, i 5 DJ hanno parlato a lungo di come si devono seviziare gli animali, tra le matte risate di tutti loro.
Hanno raccontato:
Di come inserire i gatti nel microonde per farli scoppiare.
Di come fare scoppiare le rane inserendo loro una sigaretta accesa in bocca. A questo proposito molti ascoltatori hanno poi chiamato per raccontare che anche loro lo facevano e che funzionava ed era molto divertente.
Di come infilare vari oggetti nell'ano dei gatti per divertirsi con l'effetto che fa. Gli oggetti maggiormente consigliati erano i petardi. E' stata fatta anche una scenetta in cui un gatto esplodeva e gli astanti erano ricoperti dalle loro feci.
Il tutto condito dalle loro risate e da frasi, testuali, come: "Uccideteli tutti questi gatti di merda", "Animali di merda", "Hanno ragione i cinesi e i vicentini che mangiano i gatti, viva i cinesi", "Mangiate tutti i gatti che vedete", "ragazzini di tredici anni, uccidete i gatti".
Per almeno mezz'ora la trasmissione e' stata questa.
Istigazione a delinquere condita da parolacce di ogni tipo e dalle loro grasse risate.
Non e' la prima volta che i conduttori dello "zoo di 105" dicono di tutto sugli animali e invitano i loro ascoltatori a massacrarli, ma stavolta hanno veramente passato il limite.
La loro trasmissione e' la piu' ascoltata trasmissione radiofonica italiana, e non dubito del fatto che i loro numerosi fans gia' stasera si stiano sbizzarrendo con sigarette, forni a microonde e petardi.
[...]Passiamo la nostra vita per cercare di convincere la gente che gli animali non umani hanno diritto al rispetto e alla dignita', e in mezz'ora di pazzia in diretta l'invito a massacrare i gatti per divertimento e a mangiarli viene ascoltato da 5 milioni di Italiani.
Che vergogna.
Grazie per la vostra adesione a questa protesta.
Collettivo Animalista

mercoledì 7 gennaio 2009

Ordinanza: DIivieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati"


 
Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato un'Ordinanza recante norme sul "Divieto di utilizzo e di detenzione di esche o bocconi avvelenati". Il provvedimento, firmato il a fine dicembre e non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ha lo scopo di prevenire i rischi diretti per la salute dell'uomo e degli animali nonché quelli derivanti dalla contaminazione ambientale.All'articolo 2 dell'Ordinanza sono precisati i compiti del medico veterinario:
"1. Il medico veterinario che, sulla base di una sintomatologia conclamata, emette diagnosi di sospetto di avvelenamento o viene a conoscenza di un caso di avvelenamento di un esemplare di specie animale domestica o selvatica, deve darne immediata comunicazione al Sindaco e al Servizio veterinario della Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente.
2. In caso di decesso dell'animale il medico veterinario deve inviare le spoglie e ogni altro campione utile all'identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, accompagnati da referto anamnestico al fine di indirizzare la ricerca analitica. A seguito di episodi ripetuti, ascrivibili alle stesse circostanze di avvelenamento confermato dall' Istituto Zooprofilattico Sperimentale, il medico veterinario, ove ritenga, può emettere diagnosi autonoma, senza l'ausilio di ulteriori analisi
di laboratorio.L'ANMVI ha inviato una richiesta di chiarimento al Settore Salute del Ministero circa le modalità di invio delle spoglie. I cadaveri di animali da compagnia sono infatti classificati come sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano di categoria 1 per cui dovrebbero essere spostati con veicoli con particolari caratteristiche e autorizzati dall'asl, ai sensi del regolamento CE 1774/2002.In caso di sospetto avvelenamento di un animale, il veterinario è indicato come il punto di riferimento essenziale per il pubblico. Qualora si verifichi un evento potenzialmente pericoloso: ingestione di veleni o sostanze tossiche (topicidi, pesticidi, fitofarmaci, lumachicidi o sostanze non note) oppure sovradosaggio o scambio accidentale di farmaci, ingestione di piante, funghi, ecc. da parte di animali domestici è necessario valutare subito il rischio di intossicazione, contattare un medico veterinario o recarsi presso il più vicino pronto soccorso veterinario.La raccolta delle seguenti informazioni è estremamente importante per poter rispondere alle domande del medico veterinario:
1. identificare nel modo più preciso possibile la sostanza con la quale il nostro animale è venuto a contatto (nome commerciale del prodotto ed eventuali indicazioni di rischio in etichetta);
2. osservare le caratteristiche macroscopiche del prodotto: odore, colore, aspetto (es. schiumosità);
3. fornire indicazioni circa la quantità assunta in modo accidentale o intenzionale;
4. comunicare la via di esposizione (inalazione, ingestione, contatto cutaneo ecc.);
5. indicare il luogo (aperto o chiuso);
6. comunicare il tempo trascorso dall'ingestione e tra l'ingestione e la comparsa di eventuali sintomi.
Se il Veterinario non può intervenire subito, può comunque fornire indicazioni utili circa il comportamento da tenere e gli eventuali interventi di primo soccorso che il proprietario può mettere in atto (indurre il vomito, mantenere calmo l'animale, non somministrare latte ecc.). Ma tali operazioni, raccomanda il Ministero, vanno eseguite solo su indicazione del medico veterinario.
I produttori di presidi medico-chirurgici di prodotti fito-sanitari e di sostanze pericolose appartenenti alle categorie dei topicidi, ratticidi, lumachicidi e nematocidi ad uso domestico, civile ed agricolo, hanno l'obbligo di aggiungere al prodotto una sostanza amaricante che lo renda sgradevole ai bambini e agli animali. Nel caso in cui la forma commerciale sia un'esca deve essere previsto un contenitore con accesso solo all'animale "bersaglio".
Approfondimenti al sito ministerosalute.it

lunedì 5 gennaio 2009

Il banner per firmare la petizione.

Andate in fondo al nostro blog per firmare la petizione.
Troverete il banner!
No! agli animali imbalsamati nel presepe.

Fermiamo il traffico di animali

"Il vigliacco si chiede, 'È una cosa sicura?'. L'opportunista si chiede, 'È una cosa educata?'. Il vanitoso si chiede, 'È popolare?'. Ma la coscienza si chiede, 'È giusto?'. E arriva un momento in cui una persona deve prendere una posizione che non è sicura, non è educata, non è popolare, ma quella persona deve prenderla perchè la sua coscienza dice a lui o lei che è la posizione giusta" 
- Martin Luther King -


Visitate il sito del Gruppo Bairo Onlus.
Scaricate e diffondete il volantino in formato pdf.

Lettera alla redazione di TCA

Alla cortese attenzione della redazione giornalistica di TCA,
 
con la presente desidero esprimervi la mia amarezza personale per il carattere fortemente parziale e unilaterale con il quale avete presentato ai vostri telespettatori il presepio di Scurelle. Posso condividere l'apprezzamento per il valore artistico della rappresentazione e lo spirito d'iniziativa degli organizzatori ma ritengo profondamente scorretta e assolutamente riduttiva la descrizione della protesta per l'utilizzo degli animali imbalsamati da noi sostenuta.
Parlare di "festa rovinata" e di "utilizzo di terminologie esagerate" da parte di alcuni "animalisti" significa soltanto stravolgere ed ignorare il contenuto profondamente etico ed intellettuale delle centinaia di lettere pervenute al sindaco del piccolo comune valsuganotto da ogni parte d'Italia e ricalcare l'atteggiamento di orgogliosa chiusura di quanti a Scurelle rifiutano il dialogo e la considerazione delle opinioni altrui. 
Dal vostro servizio inoltre ed in particolare dall'intervista ad uno degli organizzatori è emerso che gli animali non verebbero appositamente soppressi per poi essere imbalsamati e collocati nel Presepio ma che semplicemente verrebbero utilizzate le pelli di animali comunque macellati a ricoprire improbabili manichini di legno o polistirolo..
Personalmente non credo che l'alterazione della verità e di conseguenza il ridimensionamento di una protesta e l'insabbiamento di un dibattito (unilaterale) a forte contenuto etico possano contribuire a migliorare questa nostra società e credo possano tranquillamente essere definite pratiche giornalisticamente scorrette. 
Cordiali saluti
Francesco Zanghellini
Sezione trentina O.i.p.a. 
Organizzazione internazionale protezione animali    

domenica 4 gennaio 2009

Un articolo di Giusi Ferrari

Rocky, una vita alla catena
 
Giusi Ferrari
 
TRENTO. Era il 1992 quando il disegnatore giapponese Jiro Taniguchi vinceva il premio Shogakukan. “Allevare un cane” veniva così onorato come migliore manga dell’anno. Scritto e disegnato dopo qualche mese dalla morte di Tam, il cane di Jiro, rappresentava condensata in un fumetto l’esperienza di vita con un cane e il momento triste della separazione. Una vicenda vera che per quanto ci commuova è anche la storia di quella felicità compresa solo da chi conosce “la differenza tra possedere un animale e vivere con un animale”.  Una precisazione importante, anche qui in Trentino. Nel 2006 Rocky aveva solo tre anni. Custodiva un casotto nei dintorni di Vigo Rendena. Lo faceva legato a una catena e nutrito a pane e acqua, isolato dal resto del mondo e da qualsiasi rapporto con i suoi simili. Un veterinario libero professionista aveva firmato una dichiarazione di “benessere Rocky” ostacolando così qualsiasi tentativo di liberarlo attraverso una denuncia per maltrattamento. Ora, in questi giorni di festa e di auguri che si sprecano, Rocky è morto. E’ morto dopo avere spezzato la sua catena, come ultimo sforzo significativo di ribellione al trattamento riservatogli da chi lo “possedeva”. E’ morto con il ventre gonfio e stremato dalla dissenteria e con le zampe e il cuore incapaci di correre. Perché il corpo dimentica dopo anni di immobilità. C’era stato un appello e molte persone avevano scritto al sindaco di Vigo perché si occupasse di questo caso, ma un Comune di 450 abitanti lo impegnava troppo. Come Rocky sono ancora troppi i cani che soffrono inutilmente, anche in questa regione. E basterebbe così poco per porre termine a un tale orrore che andiamo assecondando ogni volta che lo vogliamo ignorare. Nel 2009 esistono ancora le catene e i recinti per gli innocenti. Nel 2009 sappiamo che il disegno di legge sui diritti degli animali del consigliere Roberto Bombarda si trova inserito nel programma del Presidente Lorenzo Dellai. Fondamento della necessità civile di invitare i comuni a recepire un regolamento che prenda in considerazione anche il benessere dei loro animali.  «Muore Tam 3/11/1990 1:40. Sollevo le coperte per pulirlo e vedo il corpo pelle e ossa. Mi sgorgano nuovamente le lacrime. Vivere. Morire. La morte dell’uomo, la morte di un cane, sono la medesima cosa. La morte di un animale ci addolora ancora di più perché non possiamo comunicare con lui con le parole. La morte di Tam ha lasciato qualcosa nel nostro cuore. Qualcosa che è molto più grande e importante di quella perdita. Era il nostro cane, non avrei immaginato che la sua perdita sarebbe stata tanto dolorosa. Il greto del fiume... ma non c’era più Tam a correre intorno a noi». E non c’è più Rocky con i suoi desideri semplici.

Cunevo come Scurelle


Ringraziamo e pubblichiamo la mail che ci è giunta da Anna Maria Pilati e che ci informa di come il Presepe di Scurelle non sia purtroppo unico in Italia.
Ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno partecipato alla petizione contro questo macabro e brutto spettacolo e tutti coloro che in modo educato fanno ancora sentire il proprio dissenso. GRAZIE

Non solo non smettono con questa farsa, ma si espande (vedi articolo sotto sull'adige di ieri) .Scriverò anche a Scurelle e se voi lo ritenete scrivete per il presepio di Cunevo...
ciao Anna
 
CUNEVO - Creatività ed originalità di certo non mancano alla sezione cacciatori di Cunevo che, in occasione del Natale, ha pensato di allestire un particolarissimo presepe ( nella foto ) nella locale chiesa parrocchiale, ai piedi dell'altare della Madonna

CUNEVO - Creatività ed originalità di certo non mancano alla sezione cacciatori di Cunevo che, in occasione del Natale, ha pensato di allestire un particolarissimo presepe ( nella foto ) nella locale chiesa parrocchiale, ai piedi dell'altare della Madonna. Così, accanto a statuine e ad animali della tradizione come il bue, l'asinello e le pecore, si fanno notare due «bambi», una volpe, una faina, un riccio, un gallo forcello, due francolini e molti altri ancora, capaci di dare un tocco di originalità alla rappresentazione della Natività, arricchendola con gli animali che popolano i nostri boschi. Ovviamente si tratta di esemplari imbalsamati: il presepio, infatti, è stato allestito in collaborazione con l'Act (Associazione cacciatori trentini), che ha messo a disposizione buona parte degli animali prestandoli alla sezione cacciatori nonesa. Entusiasti i bambini, che hanno potuto così conoscere ed osservare dal vivo esemplari che solitamente vedono soltanto sui libri o in televisione. Il presepio sarà visitabile fino a metà gennaio e costituisce solo una delle iniziative di cui ultimamente si sono resi protagonisti i cacciatori di Cunevo, che proprio in questi giorni hanno realizzato alcune mangiatoie nei boschi sopra il paese. L'obiettivo è quello di aiutare gli ungulati che, a causa delle neve, stanno incontrando non poche difficoltà a nutrirsi. L. Io.

giovedì 1 gennaio 2009

Il CAT (coordinamento animalisti trentini) si muove per aiutare gli ungulati in difficoltà

Ciao a tutti,
per opportuna notizia informo che oggi (24 dicembre 2008) è stato inviato alle redazione dei giornali  L'Adige ed Alto Adige l'allegato articolo riguardante il nostro intervento presso l'associazione cacciatori trentini per chiedere un aiuto nel rifocillare gli ungolati  messi a dura prova per la grandissima nevicata. A dire il vero ci eravamo prima di tutto rivolti al servizio faunistico senza ottenere nessun risultato, mentre l'associazione cacciatori ha risposto positivamente alla nostra richiesta.
Nel rinnovarvi ancora gli auguri di buone feste invio un caloroso saluto
Antonio RUSSI Segretario CAT