domenica 31 maggio 2009

In provincia di Vicenza iniziative da imitare



Il Comune di Sovizzo (Vicenza), dopo l'ennesimo investimento di un capriolo da parte di un'automobile ha pensato bene di erigere un'ulteriore segnaletica a luci intermittenti dove il transito di animali è piu frequente. Ringraziamo gli amministratori del Comune di Sovizzo e invitiamo quelli trentini ad adottare misure analoghe allo scopo di prevenire e contenere le numerosissime uccisioni di selvatici che si verificano sulle strade della nostra provincia. A volte sopprimere orgoglio e presunzione per imitare quanto di buono e utile viene fatto altrove sarebbe indice di saggezza.. ma la politica in trentino ha ancora dei valori?






venerdì 22 maggio 2009

Sono proprio un bel gattone (Adottato. Auguri!)


Bel gattone maschio sterilizzato di circa un anno, abituato in casa; socievole e sano.

Strage di ungulati: abbassate la velocità!

" [...] Infine, un’altra causa degli incidenti è l’alta velocità che alcuni automobilisti mantengono di notte anche sulle strade di montagna. «Gli incidenti vanno prevenuti sensibilizzando gli automobilisti affinché riducano la velocità sui tratti considerati più a rischio» consiglia Mauro Noses della Lipu di Trento"
Io aggiungerei che ciò succede anche durante il giorno. Spesso stradine interpoderali e di montagna vengono prese per vere e proprie scorciatoie. Essendo solitamente poco frequentate (e non sicuramente dalle forze dell'Ordine) permettono velocità molto elevate.
Mi riferisco ad alcune stradine della Valsugana, la "solita" strada vecchia Pergine-Levico (usata anche come facile discarica), le strade verso la Panarotta e molte altre.
Gli incidenti con gli ungulati possono succedere anche con le basse velocità, ma in questo caso capita spesso che ci si riesca a fermare.
Da piccola, con mio padre abbiamo investito un capriolo. Andavamo piano con la nostra "127" e dalle sponde del Piave è sbucato l'animale. Ho provato un dolore indescrivibile. Il più bell'animale che avessi mai visto. 
Nel giro di pochi secondi sono arrivati due cacciatori. Loro lo avevano spinto fino sulla strada, provinciale.



TRENTINO

20 MAGGIO 2009
Animali e auto, dura convivenza

TRENTO. È un trend in aumento quello degli incidenti stradali con ungulati in Trentino. Gli ultimi dati, quelli del 2008, parlano di 617 incidenti causati dall’attraversamento di caprioli, cervi, camosci, cinghiali, orsi e mufloni lungo le strade di montagna: un numero in crescita visto che nel 2007 si contavano 518 incidenti e quindici anni fa si arrivava solo a 223 casi. «Dati allarmanti» commenta Marco Dinetti della Lipu nazionale, intervenuto ieri in conferenza stampa assieme all’assessore ai lavori pubblici Alberto Pacher, che ha spiegato gli interventi della Provincia per prevenire questo tipo di scontri. È stata redatta anche una “mappa di sensibilità agli investimenti”, nella quale vengono messe in evidenza le strade più a rischio di incidenti. Nella top 20 c’è da segnalare la statale dal Tonale alla Mendola, nel tratto che porta all’abitato di Pellizzano e tra Ortisè e Menas, in località Termenago. Paese “sensibile” è anche Vezzano, dove pericolo di investimenti è alto, come nelle strade attorno a Cavalese e in Vallarsa. Per prevenire gli incidenti alcune strade sono state attrezzate dalla Provincia, come la statale 43 del Tonale e della Mendola, che è stata dotata di un sottopasso stradale per l’attraversamento degli ungulati. Nelle zone più a rischio, inoltre, sono stati posizionati dieci cartelli luminosi a rilevamento traffico per segnalare l’alta densità di passaggio di fauna. Altri 30 chilometri di strade sono stati dotati con catadiottri antifauna, ovvero dei dissuasori ottici riflettenti che vengono attivati dai fari delle auto e servono per spaventare gli animali. Nonostante il posizionamento della cartellonistica, gli incidenti sono però in aumento, soprattutto per cervo e capriolo che sono i più coinvolti. I picchi degli investimenti si hanno in primavera, soprattutto a maggio, e in autunno, tra ottobre e novembre, da mettere in relazione con la maggior mobilità degli animali in quei periodi. Ma perché sono in aumento gli incidenti? «L’aumento del numero della popolazione di cervi e caprioli - spiega Guido Benedetti, Servizio gestione strade della Provincia - e per la possibilità che ora c’è di fare denuncia e di essere risarciti dei danni». In caso di investimento di un animale selvatico, infatti, è obbligatorio comunicare il fatto entro un giorno al titolare della gestione del territorio e le domande di indennizzo devono essere presentate entro un mese dalla data d’investimento al Sevizio foreste e fauna. Infine, un’altra causa degli incidenti è l’alta velocità che alcuni automobilisti mantengono di notte anche sulle strade di montagna. «Gli incidenti vanno prevenuti sensibilizzando gli automobilisti affinché riducano la velocità sui tratti considerati più a rischio» consiglia Mauro Noses della Lipu di Trento

venerdì 15 maggio 2009

Pastori maltrattano un cane. Condannati a pagare 2000 euro a testa

Animalieanimali

15 MAGGIO 2009

 

BASTARDINO MALTRATTATO DIVENTA CIECO E MUORE, PADRE E FIGLIO INDAGATI
In provincia di Trento

 

Maltrattato, forse picchiato e poi legato ad una catena lunga poco più di un metro fissata ad un abete. 
Non è la prima volta che accade, sono numerosi i casi di maltrattamenti di animali che finiscono sul tavolo della Procura, ma questa volta neppure il tempestivo intervento dell’associazione «Animalmente» e poi dei veterinari dell’Azienda sanitaria sono bastati a salvare la vita ad un meticcio. Quando sono intervenuti lo hanno trovato malato, cieco, aveva gli occhi che sanguinavano. Il dottor Mario Bianchini insieme ad un collega del servizio veterinario ha tentato di salvare l’animale, ma purtroppo non c’è stato niente da fare e i due veterinari sono stati costretti ad abbatterlo. 
Una fine tragica per il cane che per anni aveva servito e seguito i suoi padroni, due pastori, padre e figlio di 51 e 21 anni, che avevano portato il loro gregge al pascolo sul Monte Bondone e in cambio avrebbe ricevuto botte e maltrattamenti. I due pastori, di Riva, sono stati così indagati per maltrattamento di animali e ora 
la Procura ha chiesto al gip MarcoLa Ganga un decreto penale di condanna di duemila euro a testa. La denuncia contro i due pastori risale all’ottobre scorso. A puntare il dito contro i due ci sarebbe anche un pastore romeno che avrebbe spiegato di essere intervenuto in difesa dell’animale e di aver detto più volte ai due che il cane non stava bene, ma loro non avrebbero mai preso provvedimenti. 

Abbiamo incontrato l'associazione cacciatori


La settimana scorsa abbiamo incontrato, presso la sede di Federcaccia, il presidente dell’associazione dei cacciatori, Sandro Flaim.

L’incontro è stato all’insegna della collaborazione.

Non condividiamo i metodi dei cacciatori nel controllo della fauna selvatica, ma siamo costretti a rispettare quanto stabilito dalla vigente legislazione e, fino a quando la caccia sarà ritenuta legale, noi proveremo a stabilire un dialogo costruttivo. L’incontro, da noi richiesto, partiva dalla necessità di affrontare alcune problematiche specifiche che coinvolgono anche il mondo dei cacciatori:

  • spargimento di bocconi avvelenati

  • modifica delle condizioni di detenzione dei cani da caccia

  • abbandono di cani non validi per l’attività venatoria

  • segnalazione e recupero di animali randagi in aree boschive

  • contrasto alla pratica del bracconaggio

Riguardo allo spargimento dei bocconi avvelenati, siamo consapevoli che non sono solo i cacciatori ad attuare questa infame pratica, ma è indubbia la presenza di soggetti che utilizzano le esche avvelenate anche tra loro. Quello che chiediamo è che i membri dell’associazione si attivino nella segnalazione tempestiva e nella bonifica delle aree interessate dal fenomeno, quindi nell’isolare ed eventualmente denunciare quanti tra i loro colleghi sono coinvolti.

Nell’attività della caccia i cani sono compagni indispensabili; proprio per questo motivo si chiede che vengano rispettati e trattati in modo degno, secondo le regole dettate dalla legislazione. Per questo, abbiamo chiesto la collaborazione dei cacciatori nel contrasto alla maltenuta e al maltrattamento dei cani da caccia, assieme all’offerta, da parte nostra, di occuparci del ricollocamento dei cani che si dimostrano non idonei all’attività venatoria che, ancora oggi, spesso vengono abbandonati in montagna o uccisi.

La legge prevede che i cani randagi o vaganti debbano essere catturati e ospitati in strutture idonee; purtroppo spesso i cani lasciati liberi dai proprietari nei boschi, si perdono, nella maggiore parte dei casi questi cani spariscono per sempre; dietro queste sparizioni può esserci la mano di qualche cacciatore zelante che ritiene ancora di dover abbattere i randagi, oppure la semplice perdita della traccia da parte del cane. In entrambi i casi una sensibilizzazione nel settore cacciatori, affinché segnalino alle forze dell’ordine la presenza di cani vaganti o, meglio, li catturino loro stessi consegnandoli agli addetti, può aiutare a recuperare animali smarriti e salvaguardare la fauna selvatica

Ed infine l’argomento bracconaggio, pratica antica quanto la caccia e ancora molto radicata in diverse aree del trentino. Ai cacciatori si chiede di contrastare tale pratica, di isolare e denunciare i colleghi sleali che praticano il bracconaggio: cacciando fuori dai periodi consentiti, utilizzando sistemi vietati quali archetti, tagliole, reti per uccellagione ecc.

Il presidente dell’associazione si è dimostrato disponibile e già impegnato riguardo il contrasto al bracconaggio. Relativamente ai cani detenuti per la caccia, ha evidenziato come stia cambiando la mentalità e come sia incentivata dall’associazione stessa la pratica dell’addestramento e della selezione degli esemplari. Disponibilità è stata offerta per quanto riguarda gli animali vaganti, evidenziando comunque come spesso non si sappia a chi rivolgersi o chi di dovere non sia disponibile o reperibile.

Ora speriamo che si mantenga il rapporto e che i fatti supportino le parole.

Laura Srefancich, Vicepresidente OIPA Sez. Trento e Provincia



La prossima settimana su Report trasmissione di rai3

Da: SSNV Domande <domande@scienzavegetariana.it>

Cari lettori,

vi annunciamo che la prossima puntata di Report - quella del 17 maggio, ore 21.30, Rai 3 - sara' dedicata ai danni all'ambiente e alla salute umana causati dagli allevamenti intesivi.

Il titolo e' "Carne per tutti", e tra gli intervistati c'e' anche la dott.ssa Luciana Baroni, Presidente di Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana.

Questo il comunicato stampa della Redazione di Report:

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In Italia siamo 60 milioni di abitanti e macelliamo circa 500 milioni di polli all’anno, 4 milioni di bovini e 13 milioni di suini. Ma siccome non ci bastano il resto lo importiamo. Con il resto s’intende quella carne che serve ad arrivare al centinaio di chili che ognuno di noi mangia. Stessi quantitativi si consumano in Europa e Stati uniti. Ma sul pianeta Terra vivono 6 miliardi e mezzo di persone, molti muoiono di fame, altri  che la carne non possono permettersela la vorrebbero. Tra qualche anno diventeremo 10 miliardi, potremmo produrre carne per tutti? C’è chi dice che sarebbe il suicidio del pianeta. Fao, Onu, Ipcc avvertono che il 18% dei gas serra che alimentano i cambiamenti climatici sono frutto degli allevamenti, che battono tutte le altre attività umane, comprese le emissioni dell’intero parco auto del pianeta. Ancora: un chilo di carne di bovino ha consumato dieci volte il suo peso in cereali per essere prodotta - cereali che potrebbero sfamare molte più persone -  e ha consumato 15.000 litri di acqua.  Non basta. Più della metà degli antibiotici prodotti sono usati per uso zootecnico. Le malattie negli allevamenti intensivi aumentano, così come i ceppi di batteri resistenti agli antibiotici, ma aumentano anche le malattie umane da benessere come patologie coronariche, diabete, obesità che direttamente derivano da eccessivo consumo di alimenti animali. Senza contare il problema della montagna di liquami ed escrementi che inquinano acque e terreni e non sappiamo più dove mettere. Anzi no, pur di non chiudere allevamenti, adesso in Veneto, Lombardia e Emilia Romagna la parola d’ordine è: pirogassificazione, ovvero fare energia elettrica con pollina e simili. Potere calorico ridicolo, efficienza economica nulla, inquinamento da fumi intollerabile, ma l’escamotage è stato equiparare la pollina all’energia solare ed eolica e quindi usufruire degli incentivi che pagano quattro volte il valore di mercato dell’elettricità ricavata da fonti rinnovabili!

La cosa paradossale  è che meno costa produrre il cibo carne, con questo modello di allevamento industrializzato,  più aumenta l’impatto sull’ambiente, così che l’agricoltura è la prima vittima di un paradigma economico che non regge più. Che fare?

Alcune soluzioni sono possibili. Vanno attuate subito, ma qualcosa già si muove.

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Buona visione,
la Redazione di SSNV

Avvelenamenti di gatti per allontanarli dagli orti seminati


Abbiamo chiesto informazioni ad una signora di Cinte Tesino che ha confermato gli avvelenamenti nella zona bassa del paese e anche a Castello Tesino. Ci sono state diverse denunce del caso ai carabinieri. Abbiamo mandato ad entrambi i comuni l'ordinanza contro i bocconi avvelenati della Martini.
Pare che gli avvelenamenti siano causati da bocconi messi negli orti, appena seminati, per evitare che i gatti vadano a scavare e fare i loro bisogni


mercoledì 13 maggio 2009

Gatti avvelenati a Cinte Tesino


Ci è pervenuta, purtroppo, l'ennesima segnalazione dell'avvelenamento di alcuni gatti a Cinte Tesino.
Non riusciamo ad essere molto precisi. La notizia ci arriva da un veterinario.
Sebbene infatti esista l'ordinanza contro i bocconi avvelenati, non sempre i veterinari si espongono nel tentativo di informare i cittadini.
Il veleno è probabilmente metaldeide per gli orti.
Sembra che i proprietari abbiano sporto denuncia, ora a noi il compito di avvisare il sindaco dei suoi doveri. 

La mappa verrà presto aggiornata. Con questo post, cogliamo l'occasione di avvertire, se ce ne fosse bisogno, i veterinari che sono obbligati sempre ad avvertire le forze dell'ordine e l'Amministrazione in caso di avvelenamento da bocconi.



Visualizzazione ingrandita della mappa