martedì 30 giugno 2015

Lotteria


La lotteria è terminata il 21 giugno. Se durante l'estrazione fossero usciti numeri scoperti il premio non viene assegnato... purtroppo è da molto che è aperta e non possiamo continuare all'infinito...

Il giorno GIOVEDI' 25 GIUGNO è stata fatta l'estrazione dei 5 numeri vincenti prendendo come riferimento ai 5 numeri della ruota nazionale...


Un’idea simpatica e divertente per aiutare concretamente gli animali?
Partecipa alla lotteria organizzata da www.felicizampe.blogspot.com !!
Il ricavato servirà in parte per coprire le spese per la sterilizzazione di Joky, un simpatico pastore australiano di soli due anni che gli attuali proprietari avrebbero voluto sopprimere considerandolo frettolosamente di difficile gestione e per trasmettergli alcune semplici regole di convivenza attraverso un breve percorso di rieducazione. Ricordiamo che Joky stà ancora cercando una nuova famiglia!
La lotteria servirà anche a garantire il mantenimento del numeroso gruppetto di cavie in cerca d’adozione visibile sul blog www.gliamicidibatuffolo.blogspot.com.
I premi sono stati pensati per diffondere la conoscenza di alcuni autori particolarmente sensibili, profondi e vicini ad un’etica di convivenza pacifica e gioiosa con gli animali. In particolare:

1° premio: “L’uomo che sussurra ai cani. Come educare il tuo cane usando il suo stesso linguaggio” di Graeme Sims

2° premio: “Le cavie” di Marta Avanzi

3° premio: “Il grido degli innocenti. Cosa si nasconde dietro il mondo dei pets” di Nadia Ghibaudo e Ermanno Giudici

4° premio: “Creature grandi e piccole” di James Herriot

5°premio “L’intelligenza degli animali” di Danilo Mainardi


Come partecipare?



Il costo di un biglietto è di 5 euro e l'estrazione avverrà quando tutti i numeri saranno venduti! Ii vincitori saranno decretati dai primi cinque numeri estratti sulla ruota nazionale.

Scegliete un numero da 1 a 90 e....per prenotare un numero e/o confermare l'acquisto dei numeri scelti scrivete a: felicizampe@gmail.com
Vi verranno forniti gli estremi della post pay sulla quale fare la ricarica. Per chi si trovasse a passare per la Valsugana è fattibile anche la consegna a mano!
PARTECIPATE NUMEROSI!!

1.Roberta B. B. Bertasi
2.Roberta B. B. Bertasi
3. Valentina Gasperotti
4. Daniela Lorenzoni
5. Elena Gius
6. Beatrice Targa
7. Nadia Manzoli
8. Fruet Mariella
9. Sara Carlin
10. Bruna
11. Marinella Zani
12. Valentina Gasperotti
13. Nadia Manzoli
14. Valeria la Pessima Sebatini
15. Sara Carlin
16.Roberta B. B. Bertasi
17. Marinella Zani
18. Cristina Zanoni
19. Valentina Gasperotti
20. Cristina Zanoni
21. Silvia Cerutti
22. Karen Giacomello
23. Paola Turri
24.Roberta B. B. Bertasi
25. Mariangela Berti
26. Cristina Zanoni
27. Federica Cominardi
28. Sara Carlin
29. Sara Carlin
30 Valentina Gasperotti
31
32 Mariagrazia Masi
33
34
35 Marinella Zani
36
37Roberta B. B. Bertasi
38 Michela Bartelloni
39
40 Federica Rossini
41
42 Silvia Cerutti
43
44 Valeria la Pessima Sebatini
45 Michela Bartelloni
46Roberta B. B. Bertasi
47 Mariagrazia Masi
48
49
50 Sara Carlin
51 Cristina Zanoni
52 Libardoni Maria Luisa
53 Marinella Zani
54 Nadia Manzoli
55 Karen Giacomello
56 Federica Cominardi
57 Beatrice Targa
58
59
60 Nadia Manzoli
61 Roberta B. B. Bertasi
62
63
64 Libardoni Maria Luisa
65
66 Maria Grazia Masi
67 Crisitina Zanoni
68 Fontanari Diego
69 Roberta B. B. Bertasi
70 Paola Turri
71 Federica Rossini
72 Maria Grazia Masi
73 Bruna
74 Valeria La Pessima Sabatini
75 Paola
76
77 Marinella Zani
78
79 Cristina Zanoni
80
81 Marinella Zani
82
83 Federica Cominardi
84
85 Sara Carlin
86 Michela Bartelloni
87 Valentina Gasperotti
88 Valentina Gasperotti
89Roberta B. B. Bertasi
90 Roberta B. B. Bertasi



PARTECIPATE NUMEROSI!! 


Primo premio: “L’uomo che sussurra ai cani. Come educare il tuo cane usando il suo stesso linguaggio” di Graeme Sims


Numero vincente 17: il premio sarà donato a Marinella Zani!

 Secondo premio:  “Le cavie” di Marta Avanzi



Numero vincente 52: il premio sarà donato a Libardoni Maria Luisa

 Terzo premio:  “Il grido degli innocenti. Cosa si nasconde dietro il mondo dei pets” di Nadia Ghibaudo e Ermanno Giudici




Numero vincente 19: il premio verrà donato a Valentina Gasperotti


 Quarto premio: “Creature grandi e piccole” di James Herriot




 

Numero vincente 81: il premio sarà donato a Marinella Zani

 Quinto premio: “L’intelligenza degli animali” di Danilo Mainardi


Numero vincente 10: il premio sarà donato a Bruna

GRAZIE A TUTTI PER AVER PARTECIPATO!

lunedì 22 giugno 2015

Un'altra visione sulla vicenda orsi

Orso Bruno, Katmai National Geografic
Qualche giorno fa è stata annunciata la notizia che tanti aspettavano: “E’ stato identificato! L’orso ha un nome: KJ2, è una femmina di 12 anni… …”. Mi stupisco nel sentire queste parole. E’ veramente un nome? Buffo! Assomiglia di più a una targa o un codice che vengono assegnati ad un oggetto inanimato senza sentimenti, emozioni. Una sigla fredda, distaccata.  Un codice che vuole quasi entrare nella mente delle persone per confonderla, per sminuire la figura di questo animale: un nome infatti, viene assegnato solamente a chi ha un’identità, una personalità e quindi sentimenti. Tutto questo è stata negato a questa povera orsa, vittima solo di un incontro con l’uomo sbagliato.  Gli unici nomignoli o soprannomi che le sono stati assegnati racchiudono un’ingiustificata pericolosità: “orso mangiauomini”, “bestia feroce”. La gente si barica in casa, ha paura di uscire. C’è chi grida “Sel vedo mi dropo el sciop!” (se lo vedo uso il fucile!). Cacciatori che sembrano vogliosi di prender in mano le armi non appena arriverà il segnale, come fosse una guerra. Ma la vittima di questo conflitto chi è veramente?
Quella povera orsa non si è trovata a girovagare per scelta nel territorio trentino. E’ stato l’uomo con il progetto Life Ursus, avviato nel 1996, a voler ripopolare i nostri boschi con questi meravigliosi plantigradi. Il progetto però sembra “far acqua” sotto molti aspetti. Scrive Varotto “L’orso si trova a suo agio solo nella natura incontaminata e soffrì molto l’avanzata della civiltà, lo sconvolgimento del territorio in seguito a manomissioni umane, il disboscamento forsennato dei secoli passati”. Questa parole non credo siano inappropriate: l’unico vero predatore, nemico dell’orso è l’uomo. Grazie alla caccia per salvaguardare l’agricoltura e la zootecnia locale nel territorio sono rimasti solamente tre esemplari. Per salvaguardare la specie, il Trentino aderisce al progetto. Ma come ogni progetto ben fatto si doveva cercare di metter su carta tutti gli aspetti sia positivi che negativi: questo è stato fatto? Se la risposta è sì, forse non ci si ritroverebbe in questa situazione ora.
Reintrodurre l’orso comporta delle responsabilità che nessuno si è preso. Sono state prese delle vite come delle pedine e collocate in un territorio: pensavano forse che sarebbero rimasti fermi come delle  statuine? Era chiaro che in poco tempo l’orso si sarebbe spostato, si sarebbe riprodotto e avrebbe varcato i confini trentini fino ad arrivare nelle regioni limitrofe. La gente del posto era pronta a questa convivenza, forse forzata? Non importa, si sarebbe adeguata. Probabilmente era più importante ricevere un finanziamento dall’Unione Europea e dare un’immagine del Trentino più “selvaggio” e attraente per i turisti. Nessuno ha pensato che forse il Trentino poteva non essere idoneo per questo progetto. Sono stati interpellati esperti per dar luce al progetto e seguirlo negli anni? Oppure gli orsi sono stati mandati allo sbaraglio, sperando che qualcosa non andasse storto? E nel caso fossero sorti dei problemi? La risposta sembra essere pronta nel cassetto: abbattiamolo! Giochiamo pure con le vite altrui, seduti in poltrona.
L’incontro tra orso e uomo era scontato che prima o poi sarebbe avvenuto. Per prevenire spiacevoli inconvenienti è stata scritta una lista di regole da seguire nell’eventualità ci si imbatte in questo animale. Credo che questo sia stato un modo semplicistico di risolvere il problema. La popolazione ha paura dell’orso. Delle regole dettate e distribuite in giro di sicuro non bastano. La gente teme l’orso  perché non lo conosce. Chi è l’orso bruno? La maggior parte delle persone ha un’immagine negativa di questo animale. Lo associa all’aggressività, alla ferocia, alla potenza, attacchi all’ultimo sangue nei boschi, inseguimenti con fauci spalancate…. tutte qualità esaltate dai film, da certi documentari. Questa è la conoscenza delle persone. Forse è normale in quest’ottica temere il possibile incontro con l’orso.  
Se invece avessero spiegato che l’orso è un predatore occasionale e che la sua dieta è costituita per lo più da vegetali: foraggio giovane, bulbi, tuberi, bacche, funghi…. La parte animale della sua dieta invece è minima, parliamo solamente del 10% (insetti, carogne, roditori, tassi, ungulati feriti o ammalati…). Se quel giorno l’orsa avesse voluto uccidere, mangiare quell’uomo lo avrebbe fatto! Perché nessuno si chiede perché non lo ha ammazzato, non l’ha sbranato? Era lì davanti a lei indifeso, sarebbe bastata una sola zampata e si sarebbe aggiudicata un pranzo facile. Ma questo non è accaduto. Perché? Forse perché non era quella la sua intenzione. L’orso è un animale che non si è specializzato per la caccia, al contrario ad esempio del lupo. Quando vuole predare un animale di grosse dimensioni ricorre alla sua grande forza: basta una zampata sul capo o sul collo per provocare la rottura del cranio o delle vertebre cervicali con conseguente morte. Gli unghioni dell’orso anche se molto grandi non portano alla morte, infatti  loro ruolo è quello di scavare nel terreno, di rompere cortecce per ricercare gli insetti. Forse la paura dell’orso vista la poca informazione è giustificabile.
E l’orso invece? Conosce l’uomo? Sa che senza un fucile è innocuo? Poteva l’orsa sapere che quella persona urlando non poteva fargli di sicuro del male? Proviamo a metterci nei suoi panni. Stava passeggiando tranquillamente nel bosco forse alla ricerca di qualcosa da mangiare e ad un tratto vede una creatura mai vista prima che urla, agita bastoni… cosa poteva pensare? Forse ad una minaccia d’attacco, forse ad una forma di difesa per proteggere il territorio, la prole… ma come poteva immaginare, senza aver mai vissuto prima una situazione simile, che quell’uomo voleva solo allontanarla?
In mezzo al bosco si è creato un incontro tra due esseri che parlano due lingue diverse, sia nei toni che nei movimenti.
Il terrore provato in quel momento da quell’uomo deve esser stato grandissimo, credo impossibile da descrivere, ma sono convinta che abbia trasmesso quel sentimento di paura, di disorientamento  anche all’orso. Come sostiene il pensiero dell’etologia relazionale, “gli animali leggono l’energia che emettiamo. Se abbiamo paura attraiamo paura”.
Perché allora puntare il dito? Perché trovare una vittima e un colpevole? In quella situazione si è creato un momento di incomprensione, che purtroppo, data la mole dell’animale, ha portato a numerose ferite per l’uomo.

La soluzione che sembra stiano progettando i politici è quella di ridimensionare il numero degli orsi. Strana davvero: non avranno pensato che fra qualche anno potremmo ritrovarci nella stessa situazione di adesso? Ma soprattutto chi siamo noi per poter decidere CHI ha il DIRITTO DI VIVERE! Dovremmo iniziare a cancellare dai nostri pensieri questa visione antropocentrica dell’uomo che domina sulle altre forme vivente perché ogni animale, orso compreso, è un essere senziente, in grado di provare emozioni. Sono dell’idea che non si possa dall’oggi al domani trovare una soluzione facile per questa convivenza fra uomo e animale non-umano (in questo caso l’orso), ma fino a che non si aiuta la comunità ad avere una visione biocentrica, basata sul rispetto della vita di ogni singolo vivente sarà difficile risolvere questa situazione. Lo scontro che si creerà fra politici e animalisti non porterà alla soluzione. Sarà semplicemente una vittoria a metà, perché là fuori nei boschi rischiano ogni giorno di essere “casualmente” morti per la caduta di un masso, morti investiti, morti avvelenati… Daniza è stata il principio di innumerevoli discussioni sulla vita di questi orsi, ma sembra che a tutti sfugga il problema alla radice: la non conoscenza profonda ed empatica, porta sempre alla non consapevolezza. 

                                                                                                                                    Valentina Perina


Orso Bruno, Katmai National Geografic