sabato 20 settembre 2008

Pazzi sadici colpiscono in una stalla di Scurelle


Quattro bovini ridotti in fin di vita a Scurelle da uno o più delinquenti. Un atto di una ferocia e crudeltà inaudita che ancora una volta colpisce degli animali. Ben più che delinquenti, dei sadici che hanno procurato ai quattro bovini delle gravissime lesioni da taglio entrate in profondità nelle carni, quindi hanno tentato di dare loro fuoco.

Per le Forze dell'ordine e per la famiglia colpita, ciò che è successo è probabilmente un atto intimidatorio per impedire che i capi partecipassero alla mostra bovina di San Matteo.
Un moderno ed oscuro Medioevo in cui le vicende personali si risolvono ancora infliggendo torture agli animali che vengono colpiti proprio perchè, come le persone, provano dolore e sofferenza.
Invitiamo le forze dell'ordine ad indagare sulla vicenda perchè chiunque abbia compiuto un atto tanto crudele è pericoloso anche per la popolazione.

venerdì 19 settembre 2008

Altro caso di avvelenamento ad ARCO: forse non tutti i cacciatori sono uguali.


Da L'ADIGE del 16 SETTEMBRE 2008

Arco (TN) In una lettera aperta, la denuncia del proprietario Mauro Bonora, rettore della riserva di caccia
Un altro cane vittima del veleno

Arco (TN) - «Era solo un cane. È questo che continuo a ripetermi da quando ho ritrovato morto il mio Leo, avvelenato, nel giardino di casa, dalla mano di un anonimo che si è servito di un pezzetto di wuerstel ben "speziato" per uccidere un animale senza colpa. Leo non era un cane che disturbava i vicini oppure che aveva in odio i bambini che si avvicinavano al cancello di casa per accarezzarlo. L'unica sua colpa, quella che gli è costata una morte tanto atroce per una gastrite emorragica causata dal veleno, consiste nell'aver avuto come affezionato padrone il rettore della Sezione cacciatori di Arco».
Così inizia la lettera aperta dell'arcense Mauro Bonora, il rettore appunto della locale Sezione cacciatori, che segnala un nuovo caso di crudeltà verso gli animali. Il grave episodio è già stato denunciato ai carabinieri (la nuova legge prevede pene severe e il carcere per chi uccide gli animali) e gli organi di Leo sono stati inviati a Padova per l'esame tossicologico. «Il mio cane - scrive Bonora - è morto per punire il padrone, colpevole di aver applicato il regolamento che gli stessi cacciatori si sono dati, per far sì che la caccia non sia quella mattanza inutile e sconsiderata che molti ritengono, bensì una pratica necessaria all'equilibrio delle specie e alla salvaguardia ambientale. Questo è la caccia: decidere il numero degli animali da abbattere per ogni stagione, occuparsi del ripopolamento di alcune specie, censire i capi presenti e gli animali da abbattere perché malati, provvedere a pulire quei boschi che altri (e non i cacciatori!) sporcano e offendono». Insomma nel ricordare il suo cane, Bonora mette l'accento sul clima ostile che spesso i cacciatori respirano. Ma una cosa è la critica, la non condivisione di una scelta, altro è "punire" atrocemente una bestiola innocente. «Per me Leo non era solo il compagno di caccia, ma anche un animale dalla sensibilità quasi "umana" e, come ogni cane, ineguagliabile per il padrone». Rivolgendosi a chi ha dato i bocconi avvelenati, Bonora conclude: «Potevi graffiarmi o anche incendiarmi l'auto appena comperata, ma sapevi che non mi avresti fatto nessun male. Invece mi hai privato dell'affetto di Leo, mi hai escluso dalla stagione venatoria appena iniziata e, soprattutto, mi hai fatto provare sulla pelle quanto si possa essere malvagi e vigliacchi. Ma, allo stesso tempo, ti devo ringraziare: ho preso coscienza di un problema, quello dei bocconi avvelenati, dalle dimensioni enormi, che colpisce indiscriminatamente sia il cane vittima di una vendetta personale ma anche tutti quegli animali, domestici e non, che trovano casualmente esche letali».

mercoledì 17 settembre 2008

Trentino: unica provincia senza una legge sugli animali. L'incontro di Arco.



Sabato13 settembre

Sabato si è svolta ad Arco, nell’ambito della festa per il decennale dell’associazione ADA, una tavola rotonda sul tema: “Serve una legge Provinciale a favore degli animali?”.

L’invito a partecipare era rivolto, oltre alle varie associazioni animaliste, anche alle più importanti cariche politiche.

Ci si attendeva un' animata e costruttiva serata; un dibattito per porre le basi di una legislazione a favore degli animali.

Le speranze però sono state in parte disattese: solo quattro, i rappresentanti del mondo politico che vi hanno preso parte. Tutti fortunatamente d'accordo sulla necessità di una tale legge.
Ringraziamo il Consigliere Provinciale Roberto Bombarda che ha ribadito la volontà di ripresentare la proposta di legge che esiste dal maggio del 2007. Il consigliere è anche autore di un' interrogazione (che ancora attende risposta) sul servizio di reperibilità veterinaria svolto dall’APSS.

Ringraziamo l’Assessore del Comune di Arco Mauro Ottobre che ha dimostrato interesse e sensibilità per tali problematiche e solidarietà agli animalisti per le difficoltà che affrontano quotidianamente.
Ringraziamo il Consigliere provinciale Giuseppe Parolari che, pur ammettendo la scarsa conoscenza dell’argomento, ha dimostrato particolare sensibilità per la situazione, a volte drammatica, in cui vivono gli animali definiti “da reddito”; situazioni che lui stesso ha avuto purtroppo occasione di constatare.
Per ultimo, ma assolutamente non meno importante, va il nostro ringraziamento al dott. F. Franceschini, segretario dell’Assessore Provinciale Iva Berasi e responsabile dell’ufficio animali d’affezione, che da diverso tempo si prodiga nell’ascoltare le rimostranze delle associazioni e le loro rivendicazioni, intervenendo, spesso in prima persona, per risolvere situazioni e dissidi con le amministrazioni.
Il nostro biasimo invece a quanti, pur invitati con congruo anticipo, hanno preferito mancare.

Quelli che non hanno accolto l'invito per impegni "più importanti" e hanno lasciato gli animalisti e i problemi del mondo animale, ancora una volta ad aspettare. Fino a quando?

Il trentino è l’unica provincia d’Italia che manca ancora di una legge sugli animali.
Laura

Il mio nome è Gimli! (ha trovato famiglia, auguri)

sabato 13 settembre 2008

BOCCONI AVVELENATI DI NUOVO A TENNA!


Pensare che si conosce anche il posto...Ogni anno qualche caso a Tenna. Fino all'anno scorso sul sentiero forestale verso il lago di Levico. Oggi questa notizia che approfondiremo. Certo la signora è un esempio da seguire: è necessario sporgere sempre denuncia anche contro ignoti e interessare i giornali. Se questi individui non dovessero preoccuparsi di tanta pubblicità negativa, almeno ne saranno interessati chi deve vigilare anche su queste questioni, pericolose per la vita di animali e cittadini.

" [...] E a Tenna, in Valsugana, due cani sono stati salvati in extremis dopo che avevano mangiato dei bocconi avvelenati. La proprietaria ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri contro il suo vicino di casa."

Rimaniamo solo a guardare?! Colonia di gatti decimata a Trento Nord


"TRENTO. Una colonia di gatti è stata dimezzata dai colpi di un fucile da caccia per volatili, in via delle Bettine a Trento Nord. Di 30 felini solo 15 sono sopravvissuti. Il gattino morto è stato crivellato da decine di proiettili, mentre altri sei sono stati feriti in modo grave e ora si trovano in cura alla clinica veterinaria di Mezzolombardo. Altri otto mancano all’appello: anche loro potrebbero essere morti."

venerdì 12 settembre 2008

Con la stagione della caccia si è aperta la stagione dei bocconi avvelenati!


E' ricominciata la caccia in Italia e sono aumentati di nuovo i casi di avvelenamento dovuti ai bocconi avvelenati. Impossibile non collegare questi due eventi. Quando succedono casi del genere, la prima voce che corre riguarda proprio i cacciatori e la loro quanto mai primitiva tecnica di avvelenare i predatori che potrebbero togliere loro le prede.
Capita persino, come nel caso di Trento, che si colpiscano tra "colleghi", avvelenando i cani per ripicche e gelosie. E se non ci fossero andati di mezzo degli animali tra atroci sofferenze, verrebbe quasi da ridere! Oppure da piangere perché sorge il ragionevole dubbio che la perdita del proprio cane da caccia sia per un cacciatore pari a quella di una macchina, di un mezzo costoso e non di un compagno.

La caccia è cambiata e non so se sia mai stata quella "eroica" descritta da Mario Rigoni Stern o da Hemingway. Adesso riempie solo i freezer di casa (sempre più di uno) e, neanche sforzandomi, riesco a vederla ancora legata alla tradizione o alla storia delle famiglie di questa e altre terre.

Perciò FATE ATTENZIONE e cercate di non lasciare il proprio cane libero nei boschi e controllate bene i sentieri su cui camminate. Forse il prossimo passo sarà quello di chiedere proprio ai cacciatori quali siano i luoghi più sicuri?!

Una nuova famiglia per dimenticare (adottato)


Questo simpatico cagnolino è un incrocio Border Collie di un anno, taglia media di circa 14 kg, color rossiccio.
Sopravvissuto ad un padrone che lo ha tenuto nell'abbandono e nell'indifferenza, legato ad una catena di appena 50 cm tanto che, una volta liberato, riusciva a malapena a camminare.
Il padrone è stato denunciato.
Noi accogliamo e diffondiamo l'appello che questa volta proviene un po' da lontano: dalla provincia di Napoli.
La speranza è sempre la stessa: che questo cagnolino riesca a trovare una famiglia affettuosa e premurosa. Data la lontananza, una volta valutata la situazione, il cane verrà portato nella nuova famiglia.
per informazioni: Daniela 081 5321133 (ore serali)

domenica 7 settembre 2008

Un altro caso di avvelenamento a Villa Lagarina

Dal quotidiano il Trentino del 5 settembre:
VILLA LAGARINA (TN). Su richiesta dei figli, aveva appena sguinzagliato i tre cani nel cortile dietro casa. Dopo nemmeno cinque minuti due di loro giacevano a terra in preda alle convulsioni. Immediata la corsa dal veterinario, ma per uno dei segugi italiani non c’è stato nulla da fare. La causa della morte è stato l’ingerimento di un boccone alla stricnina, ma quello che ha fatto infuriare Gianni Tezzele, proprietario dei cani, è che i bocconi erano proprio nel suo giardino. Erano da poco passate le 17 di martedì, e Gianni Tezzele aveva appena fatto ritorno a casa dopo una giornata di lavoro: «Avevo sistemato i cani nel box la sera prima - racconta - e i miei figli mi avevano chiesto di poter giocare con i cani nel cortile dietro casa». Ma il signor Tezzele non poteva certo immaginare quanto stava per accadere: «Sono tornato in camera da letto per cambiarmi, ma sono subito stato chiamato dai figli, spaventati dai forti latrati degli animali». Non ci è voluto molto per capire cosa stava succedendo: due di loro erano in preda alle convulsioni mentre il terzo osservava la scena, fortunatamente sfuggito all’attentato. In men che non si dica Tezzele ha caricato i due segugi sull’auto e si è recato allo studio veterinario del dottor Rizzi a Rovereto. Uno è stato salvato dopo oltre un giorno di cure, ma per il più piccolo ormai era troppo tardi e i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Gli episodi di cani morti per avvelenamento sono purtroppo abbastanza frequenti, soprattutto tra i cacciatori, la cosa inquietante è che i bocconi mortiferi siano stati gettati direttamente nel giardino dell’abitazione del padrone, come nel caso del signor Tezzele. «Con ogni probabilità - afferma uno sconsolato Tezzele - qualcuno deve aver buttato le esche direttamente dalla via vicina, approfittando del muro piuttosto alto che separa il cortile dalla strada per non essere visto. Si tratta di un atto mirato, a pochi giorni dall’inizio della stagione di caccia. Tutti qua in paese sanno che mi dedico alla caccia, ma non riesco proprio a capire chi potrebbe essersi reso protagonista di un gesto del genere. Ho un buon rapporto con i cacciatori della sezione di Villa Lagarina e non ho mai dato fastidio a nessuno». [...]