lunedì 9 febbraio 2009

Cari trentini...

Volevo ricordare alcuni ma frequenti episodi gravi che accadono in Trentino di cui gli animali sono vittime.

  • BOCCONI AVVELENATI: abitudine di colpire piccoli predatori con bocconi avvelenati per "salvaguardare" la selvaggina.
  • BENESSERE degli animali da "profitto" (termine pessimo ma usato) : condizioni disastrose di alcune stalle ricoveri  nelle varie valli trentine.
  • BENESSERE dei compagni a quattro zampe che vigilano su stalle, greggi, abitazioni.


TRENTINO
3 GENNAIO 2009
 
Rocky, una vita alla catena
 
Giusi Ferrari
 
TRENTO. Era il 1992 quando il disegnatore giapponese Jiro Taniguchi vinceva il premio Shogakukan. “Allevare un cane” veniva così onorato come migliore manga dell’anno. Scritto e disegnato dopo qualche mese dalla morte di Tam, il cane di Jiro, rappresentava condensata in un fumetto l’esperienza di vita con un cane e il momento triste della separazione. Una vicenda vera che per quanto ci commuova è anche la storia di quella felicità compresa solo da chi conosce “la differenza tra possedere un animale e vivere con un animale”.  Una precisazione importante, anche qui in Trentino. Nel 2006 Rocky aveva solo tre anni. Custodiva un casotto nei dintorni di Vigo Rendena. Lo faceva legato a una catena e nutrito a pane e acqua, isolato dal resto del mondo e da qualsiasi rapporto con i suoi simili. Un veterinario libero professionista aveva firmato una dichiarazione di “benessere Rocky” ostacolando così qualsiasi tentativo di liberarlo attraverso una denuncia per maltrattamento. Ora, in questi giorni di festa e di auguri che si sprecano, Rocky è morto. E’ morto dopo avere spezzato la sua catena, come ultimo sforzo significativo di ribellione al trattamento riservatogli da chi lo “possedeva”. E’ morto con il ventre gonfio e stremato dalla dissenteria e con le zampe e il cuore incapaci di correre. Perché il corpo dimentica dopo anni di immobilità. C’era stato un appello e molte persone avevano scritto al sindaco di Vigo perché si occupasse di questo caso, ma un Comune di 450 abitanti lo impegnava troppo. Come Rocky sono ancora troppi i cani che soffrono inutilmente, anche in questa regione. E basterebbe così poco per porre termine a un tale orrore che andiamo assecondando ogni volta che lo vogliamo ignorare. Nel 2009 esistono ancora le catene e i recinti per gli innocenti. Nel 2009 sappiamo che il disegno di legge sui diritti degli animali del consigliere Roberto Bombarda si trova inserito nel programma del Presidente Lorenzo Dellai. Fondamento della necessità civile di invitare i comuni a recepire un regolamento che prenda in considerazione anche il benessere dei loro animali.  «Muore Tam 3/11/1990 1:40. Sollevo le coperte per pulirlo e vedo il corpo pelle e ossa. Mi sgorgano nuovamente le lacrime. Vivere. Morire. La morte dell’uomo, la morte di un cane, sono la medesima cosa. La morte di un animale ci addolora ancora di più perché non possiamo comunicare con lui con le parole. La morte di Tam ha lasciato qualcosa nel nostro cuore. Qualcosa che è molto più grande e importante di quella perdita. Era il nostro cane, non avrei immaginato che la sua perdita sarebbe stata tanto dolorosa. Il greto del fiume... ma non c’era più Tam a correre intorno a noi». E non c’è più Rocky con i suoi desideri semplici. 

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