mercoledì 23 gennaio 2013

Segnalazione di maltrattamento



Purtroppo è molto facile assistere a casi di maltrattamento di cani, gatti o altri animali, ma spesso non si sa come comportarsi, cosa fare per aiutare le vittime e punire i colpevoli.
Atti di maltrattamento posson esser situazioni in cui gli animali son costretti a vivere in condizioni inaccettabili per le loro esigenze fisiologiche ed etologiche, come ad esempio esser costretti a vivere in spazi ristretti, malnutriti, senza un riparo adeguato...

Prima di "partire in quarta" sarebbe sempre opportuno cercare di capire la situazione parlando con il proprietario dell' animale (o con chi se ne occupa). Alle volte si scopre che magari un animale è magro non perchè malnutrito, ma perchè ha problemi di salute. Se invece per ignoranza o per negligenza il proprietario dell'animale di sua volontà lo mantiene in cattive condizioni, due chiacchere con lui potrebbero portare ad una soluzione pacifica. Sono stati molti i casi in cui dopo aver chiarito le cose con il proprietario le condizioni di vita dell'animale son migliorate.
Come si può intervenire nel caso vi assista ad un maltrattamento?
Se siete a conoscenza di un episodio di maltrattamento, per far sì che i colpevoli vengano puniti, è necessario sporgere denuncia ai Carabinieri o, in alternativa, a qualsiasi altro organo di polizia giudiziaria (Polizia, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, Guardie Zoofile, ecc.) o alla Segreteria Generale del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del luogo in cui è avvenuto il maltrattamento.

La denuncia-querela può essere resa oralmente o in forma scritta (in carta libera senza marche da bollo):

  • chi sceglie la forma orale descriverà al carabiniere di turno, in maniera più chiara e precisa possibile, il fatto che costituisce maltrattamento, il luogo in cui è avvenuto e il nome del responsabile. Sarà poi il pubblico ufficiale a redigere un verbale e a trasmetterlo alla Procura della Repubblica, che procederà alle indagini del caso;

  • chi invece sceglie la forma scritta deve ricordarsi di:
  1. intestare la denuncia all'Ill.mo Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del luogo in cui è avvenuto il fatto del maltrattamento;
  2. indicare in modo chiaro il nome, cognome e l'indirizzo del denunciante; in caso di associazione il nome del firmatario;
  3. fare una esposizione chiara, concisa, ma precisa dei fatti;
  4. indicare tutti gli elementi utili per giungere, direttamente o indirettamente, all'individuazione del responsabile;
  5. indicare i nomi di eventuali testimoni, che possano riferire sui fatti.
  6. La sottoscrizione della denuncia dovrà comunque avvenire alla presenza del pubblico ufficiale.

La Procura ha l'obbligo di attivarsi per accertare se i fatti denunciati costituiscono effettivamente un reato; in caso positivo si potrà arrivare al processo, dove lo stesso denunciante o anche un'associazione animalista possono costituirsi parte civile, per ottenere dal colpevole il risarcimento del danno morale da lui provocato per essersi reso colpevole del reato di maltrattamento.

E' sempre opportuno, nella denuncia, richiedere di voler essere informati dell'eventuale archiviazione degli atti, ai sensi e per gli effetti dell'art. 408 codice di procedura penale, in modo da poter richiedere copia del provvedimento e valutare i motivi della stessa.

Se per qualsiasi motivo non volete esporvi nella denuncia segnalateci la situazione di maltrattamento e cercheremo di fare il possibile!!

Siamo disposti a provare a parlare con il proprietario dell'animale, per cercare assieme a lui la strada più giusta ( ad es. cessione, miglioramento delle condizioni di vita ecc...) per garantire un esistenza migliore dell'animale.

Se non ci dovesse essere collaborazione procediamo con la strada burocratica...

lunedì 7 gennaio 2013

Contro lo sfruttamento fiscale degli animali da compagnia


Il 40% delle famiglie italiane ospita animali da compagnia. Mantenerli in un momento di grande difficoltà economica come quella che stiamo vivendo diventa spesso difficile ed oneroso. Purtroppo in Italia, nonostante sia una delle nazioni al mondo con la maggiore attenzione verso gli animali, si continua a mantenere sui servizi e prodotti per la loro salute e benessere un regime fiscale che li paragona a beni di lusso: l'aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sui mangimi è attualmente al 21%.

Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro della Salute, che:
  • l'IVA sulle prestazioni veterinarie e sui mangimi, fra le più elevate in Europa, venga ridotta al 10%,
  • le prestazioni di prevenzione veterinaria e di tutela della sanità pubblica (es. microchip e anagrafe canina e felina, sterilizzazioni maschi e femmine) vengano esentate dall'IVA
  • sia considerata la possibilità di detrazione delle spese veterinarie fino ad un massimale di mille euro,
  • vengano tolti dal redditometro le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia e il cavallo "d'affezione e/o da passeggiata"

Il Governo di un paese civile attento alla salute ed al benessere degli animali non può che sostenere ed accogliere queste richieste non solo nell'interesse di milioni di famiglie che li ospitano ma anche di tutta la società.
 
Qui sotto il link per firmare la petizione
 http://petizioni.anmvi.it/
 
 

giovedì 3 gennaio 2013

Detenzione innaturale di vitelli in Val Rendena

Vitello legato ad una catena più corta di 30 cm che non gli permette di alzarsi e muoversi liberamente
Il Trentino può sembrare una terra meravigliosa per la sua natura e per i suoi animali. 
Spesso vien rappresentato da pascoli verdi con mucche libere di pascolare, quasi fosse un paradiso per loro. Purtroppo però anche in questo paradiso ci sono delle situazioni orrende nascoste nell'ombra. 
 
Nella foto vedete una realtà molto diffusa qui nelle nostre terre, ma in particolare questa proviene da una stalla della Val Rendena: i vitelli, infatti, molto spesso vengono legati a catene molto corte che impediscono a queste povere creature di muoversi liberamente. 

Accogliamo e diffondiamo la protesta contro la detenzione innaturale di vitelli da parte di quest'allevatore della Val Rendena.
Vi invitiamo di inviare la seguente lettera tipo agli indirizzi che trovate in fondo ad essa.
 
 
Egregi signori in indirizzo, è con enorme disappunto che siamo venuti a conoscenza che nella bella valle trentina chiamata Val Rendena, turisticamente famosa ed apprezzata nonché dipinta come un’isola felice in cui gli animali da allevamento vivono liberi e felici su grandi distese erbose, esistono invece situazioni di detenzione degli animali da allevamento assolutamente drammatiche e incivili nonché palesemente trasgressive delle vigenti leggi a loro tutela.
E’ il caso specifico di un allevatore del comu
ne di Strembo che, in totale disprezzo della normativavigente a tutela del benessere degli animali, detiene vitelli legati a catene lunghe ca 30 cm che impediscono loro qualsiasi movimento come quello di alzarsi in piedi (vedi foto allegata) oppure in alcuni casi di sdraiarsi e avere un riposo adeguato. Allo stesso modo detiene un cane legato all’esterno senza un riparo adatto contro le intemperie, protetto solo da una tettoia precaria e costantemente senza ciotola dell’acqua. Ricordiamo che l’art. 727 della L. 189/2004 recita testualmente:
“Chiunque omissis… è punito con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".
Inoltre la Decisione 97/182/CE, ha modificato l’allegato della Direttiva 91/629/CEE-, alla voce "Divieto di legare i vitelli" sostituendone il punto 8 con il testo seguente:
«I vitelli non debbono essere legati, ad eccezione di quelli stabulati in gruppo che possono essere legati per un periodo massimo di un’ora al momento della somministrazione di latte o succedanei del latte. Se si utilizzano attacchi, questi non devono provocare lesioni al vitello e debbono essere regolarmente esaminati ed eventualmente aggiustati in modo da assicurare una posizione confortevole agli animali. Ogni attacco deve essere concepito in modo tale da evitare il rischio di strangolamento o ferimento e da consentire ai vitelli di muoversi secondo quanto disposto al punto 7 [ovvero di coricarsi, giacere, alzarsi ed accudire a se stessi senza difficoltà]».
Abbiamo appurato che tutta la documentazione relativa, comprovante la veridicità del fatto su esposto nonché i dati dell’allevatore responsabile del reato in questione, è in possesso della persona che ha segnalato il fatto e sarà messa a disposizione, qualora richiesta, di coloro che saranno incaricati dei controlli.
Siamo assolutamente scandalizzati da quanto appreso e chiediamo al sindaco di Strembo Guido Botteri e a tutti i destinatari di questa mail, in particolare ciascuno per la parte di competenza, di provvedere immediatamente, incaricando o segnalando a chi di dovere, in modo che vengano fatti fare i dovuti accertamenti per portare alla luce questa situazione aberrante di violenza su creature indifese e farla finire al più presto.
Nel frattempo ci asterremo dal visitare la val Rendena e ci adopereremo con ogni mezzo affinchè altri seguano il nostro esempio boicottando questi luoghi e facendo pubblicità su quanto, nel 2012, accade in alcune valli del Trentino.

Saluti
Cognome nome
città o paese

indirizzi mail a cui inviare la protesta:

info@pnab.it; forum@mediaset.it; carlo.costanzi@provincia.tn.it; comune@pec.comune.strembo.tn.it; presidente@provincia.tn.it; ass.agriforesteturismo@provincia.tn.it; ass.salute@provincia.tn.it; ass.cultura@provincia.tn.it; Franco.Chin@apss.tn.it; presidente@ordineveterinaritrento.it; Alberto.Ferrazzi@apss.tn.it; Franco.Fasoli@apss.tn.it; silvano.rauzi@fpatrento.it; info@campigliodolomiti.it; jvonne.dorna@campigliodolomiti.it; robertobombarda@yahoo.it; cronaca@ladige.it; cronaca@iltrentino.it; presidente@comunitadellegiudicarie.it; interactive@liberoquotidiano.it; repubblicawww@repubblica.it;

martedì 1 gennaio 2013

Anno nuovo, ma vecchie barbariche tradizioni

Vittime del presepio
 
Anche quest'anno purtroppo a Scurelle è stato realizzato il tradizionale presepio a grandezza naturale, nonostante le ripetute polemiche degli scorsi anni per la presenza di animali imbalsamati.
La triste espressione di animali che hanno visto la morte  

Come sempre figurano molte pecorelle, alcune capre, un pavone e nella capanna le teste di un asino e di un bue. Nel loro sito www.presepediscurelle.it gli organizzatori minimizzano abilmente la portata delle critiche avanzate nei loro confronti presentandone oltretutto una versione distorta e parziale. Al di là della presunta regolarità delle procedure di imbalsamazione infatti, tutte da verificare, insistiamo nel ribadire che la sensibilità di molti non può non essere urtata da quella triste rappresentazione: la sensibilità di chi non accetta che degli animali vengano appositamente ammazzati per celebrare la nascita di chi ama indistintamente ogni sua creatura e non tollera la violenza e l'ingiustizia.
Non si tratta infatti di pelli "conciate" come da loro assicurato, ma di creature volontariamente uccise come riferito da numerose testimonianze. Oltrettutto è sufficiente osservare quei cupi manichini per rendersene conto.
Macchie di sangue innocente, in un contesto sacro
Ci rattrista la visione antropocentica trasmessa ai bambini da genitori senza valori e il tentativo di oscurare la triste realtà con improvabili poesie e squallide autocelebrazioni.
Come molti mercatini natalizi di altri paesi o città il presepio di Scurelle solletica probabilmente interessi economici di diversa natura che nulla hanno a che vedere con il messaggio e il significato del Natale. Probabilmente un messagio di pace, amore e giustizia verso tutti, in particolare con gli animali e la natura, rispecchia maggiormente gli ideali e le motivazioni di chi per primo volle rappresentare la nascità di Gesù (San Francesco). E' triste considerare quanto amministratori, politici, cittadini, preti e suore non colgano tutto questo...
Orrendo scenario natalizio

Chi volesse esprimere la propria protesta può farlo scrivendo (educatamente) al sindaco di Scurelle   sindaco@comune.scurelle.tn.it, lasciando un commento sul sito (http://www.presepediscurelle.it/#contacts_full), sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/Il-Presepe-di-Scurelle/345952082085500, all'indirizzo lettere@ladige.it  , ecc...

Creatura del Signore ammazzata in suo onore...chissà quanto sarà apprezzato l'orrido gesto!

Altre vittime innocenti

Testa di un dolce asinello imbalsamata... in memoria al tenero asinello che con il suo amore riscaldò il piccolo Bambinello!

Questa pecorella dallo sguardo infinitamente triste dovrebbe augurare un BUON NATALE!!