mercoledì 29 aprile 2009

250 mila gatti uccisi o scomparsi in Italia nel 2008.

DIRE
27 APRILE 2009
 
Nel 2008 uccisi o rapiti 250 mila gatti (soprattutto neri)
 
ROMA - Nel 2008, in Italia sono stati "almeno 250 mila i gatti uccisi, rapiti, o semplicemente ammazzati sotto una macchina". Lo rileva l'Aidaa-associazione italiana difesa animali ed ambiente sulla base delle segnalazioni pervenuti agli sportelli on-line che raccolgono le denunce di scomparsa degli animali. In base ai dati emerge che quasi un quinto dei felini scomparsi (40.000) è costituito da gatti neri, "con un decremento di almeno 20 mila mici neri in meno uccisi all'anno, se si paragona il 2008 agli anni 2006 e 2007".
Secondo i dati Aidaa, "nel 2008 le maggiori scomparse di gatti sono state denunciate in Lombardia, Veneto, Lazio, Marche, Emilia Romagna e Toscana". Dietro queste scomparse, per l'associazione "le stesse motivazioni" di sempre: incidenti stradali, avvelenamenti e riti esoterici, "per i neri ma non solo", viene sottolineato. Ancora, i gatti scompaiono perchè impallinati dai cacciatori, soppressi per l'utilizzo delle pellicce, inviati nei laboratori di vivisezione. Il dato potrebbe "sembrare enorme", ma per capire meglio la dimensione del fenomeno, precisa Aidaa, "occorre tener conto del numero di gatti presenti in Italia fornito dal ministero della Salute". Secondo il dicastero, infatti, in Italia ci sono 5.976.684 gatti di proprietà. Record di presenze della Lombardia, dove "ci sarebbero un milione tondo di gatti domestici". Seconda regione per gatti domestici il Lazio (900 mila), poi Piemonte (700 mila) ed Emilia Romagna (660 mila). Agli ultimi posti Molise e Valle d'Aosta, con meno di 20 mila gatti di proprietà (rispettivamente con 19 mila e 13 mila).

notizia tratta da "il gruppo Bairo Onlus"

Il Trentino non viene nominato in questo articolo.
Non crediate sia per motivi di un corretto comportamento nei confronti di questi stupendi animali. Basta guardare i nostri post che parlano però solamente diei soli gatti vittime di bocconi avvelenati.


martedì 28 aprile 2009

OGGI E' LA GIORNATA DELLE RANE! SAVE THE FROGS


Siamo in ritardo...

 28 APRILE 2009:
 SAVE THE FROGS DAY

 andate al sito:

lunedì 27 aprile 2009

A Pergine si raccolgono firme per la realizzazione di un'area cani

Si raccolgono firme per ottenere la realizzazione di un' area cani; il sindaco è disponibile, ma la provincia "ritarda" sul trasferimento fondi, serve un aiuto.
Quello che servirebbe anche a Levico Terme. 

giovedì 23 aprile 2009

Dalmata cerca urgentemente casa (adottato)!

 

Questo bel cane dalmata ha bisogno in fretta di una nuova casa (ha otto anni).
E' URGENTE!

Ogni volta è così, direte, perché effettivamente per noi è importante, ogni volta, riuscire nel più breve tempo possibile a trovare un'adeguata e accogliente nuova sistemazione per questi cani.
Ma con questo cane abbiamo tempi realmente stretti.

SMARRITO BANDITO!



BANDITO E' STATO SMARRITO IERI POMERIGGIO ALL'AUTOGRILL DI AFFI VERSO TRENTO...L'HANNO CERCATO X TUTTA LA SERA...MA NIENTE...HANNO FATTO DENUNCIA E CHIESTO I VIDEO DELLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA, MA PARE FOSSERO FUORI USO DA 2 GIORNI...
IL PICCOLO HA 10 ANNI, SENZA MICROCHIP, SENZA MEDAGLIETTA E RISPONDE AL NOME DI BANDITO
 
PER COMUNICAZIONE IL MIO NUMERO E' 393.5800512 O QUELLO DI FEDERICA 339.5617686
 
PER FAVORE FATE IL POSSIBILE...

(abbiamo pubblicato l'appello così come ci è arrivato)

Frequentatori di Facebook, leggete un po' qua!

ANMVI OGGI

21 APRILE 2009

 

Incitano alla violenza sui cani. E Facebook caccia il gruppo

 

OSCAR GRAZIOLI

 

Il mio giovane amico Claudio, Internetnauta esperto e appassionato, me l'aveva detto con il suo colorito linguaggio toscano. «Guarda Oscar, sta' lontano da Facebook. Gli è un vero e proprio troiaio» (con ogni riguardo per le meretrici). Devo ammettere che a mala pena so che cosa è Facebook. Pur non essendo decrepito, la mia generazione usava penna e calamaio alle elementari e cantava l'inno di Mameli quando entrava il maestro. Il computer ho dovuto imparare a usarlo per motivi professionali e direi anche per sopravvivere, perché ormai, per qualsiasi problematica si debba affrontare, la risposta è «Vada sul sito www.vattelapesca.com». E se uno non sa usare il pc? Beh, c'è sempre il tram cui attaccarsi.
Questa volta mi hanno avvertito che sul "troiaio" si è formato un gruppo chiamato "Picchiamo i cani". Sono andato a dare un'occhiata e ho chiesto consulenza al mio giovane amico. «Gli è un gruppo "fake", però belli stronzi lo sono davvero». Fake, vuol dire "fasullo, imbroglione", il che vuol dire che non fanno sul serio, per fortuna, però divertendosi, nella loro idiozia, coinvolgono persone molto inclini all'emulazione e incapaci spesso di distinguere la realtà dalla fantasia. La fotografia di una mazza da baseball accanto a un cucciolo e gli intendimenti del gruppo sono esplicativi «Signori miei, non se ne può più di quegli occhioni servili, sempre pronti a abbaiare di notte - salvo quando qualcuno sta svaligiando la casa - cagano sul tappeto, lasciano peli e bava dappertutto, e quando torni a casa stanco dopo 10 ore di lavoro sono sempre in mezzo alle palle, agitando la coda quasi a volerti provocare. È ora di ricordargli chi comanda! PICCHIAMO I CANI! Questo gruppo è rivolto a chi, per esasperazione, necessità o semplice piacere personale, ama PICCHIARE I CANI, condividiamo le nostre esperienze!». Il numero di iscritti al gruppo, quasi 600, i commenti e il nome di uno dei responsabili (Daniele Sticazzi) lasciano trapelare che si tratta di una provocazione. A parte gli spiritosetti che si divertono nei commenti, chi a fornire ricette di cane in salmì (ma non di piccola taglia perché è tutto ossa), chi a lamentarsi, perché dopo aver spaccato due costole al cane, il figlio l'ha obbligato a spendere 600 euro dal veterinario, c'è anche chi abbocca e afferma che effettivamente quel rompiballe che ha fatto pipì sul tappeto nuovo, appena moglie e figli sono fuori, si prende una legnata che gli blocca il pisello per un mese. Mentre scrivo (quindi ieri), l'amico Claudio mi avverte che il social network di Facebook, dopo una settimana di proteste, ha oscurato il gruppo di idioti, però esiste ancora la possibilità di rintracciarlo, per chi è "del mestiere". Facile fare gli imbecilli in Italia, dove il buonismo impera, meno facile sarebbe in America dove chi si iscrive a Facebook lo fa con il suo nome e cognome, quello vero, assumendosene le responsabilità. Facile fare gli idioti, caro Daniele Sticazzi. Prova a farlo con il tuo nome vero, offendendo Maometto, poi vedi che Sticazzi sono proprio tuoi.  

(le notizie sono state prese da Il Gruppo Bairo Onlus)

martedì 21 aprile 2009

Adottiamo una mucca, ma la stalla?

Esplode la primavera ed iniziano le campagne per aiutare gli allevatori, da "adottiamo una mucca" ad "adottiamo una pecora". Tutte iniziative lodevoli.
Di solito, in cambio di un piccolo contributo,  si possono ricevere prodotti di malga, lana...
Ma, fate attenzione, non tutti sono mossi da nobili intenti. 
Anche per dimostrare un crescente interessamento al benessere degli animali da reddito, chiedete sempre come sono le condizioni dell'ambiente in cui vive l'animale tutto l'anno, fatevi portare nei ricoveri estivi e controllate (basta un po' di buon senso) che non vi siano situazioni non adatte. Diventate "consumatori" consapevoli.
QUI troverete le pagine del Piano Nazionale sul benessere degli animali da reddito. Ho visitato anche il sito dell'associazione allevatori di Trento e anche quella Nazionale ma, tra i vari link, non ho trovato ancora niente. Dovrò di certo cercare meglio!?
Anche se c'è il volantino della provincia...

lunedì 20 aprile 2009

Il codacons presenta un esposto a 104 procure della repubblica, anche a TRENTO

"CANI RANDAGI: IL CODACONS PRESENTA UN ESPOSTO A 104 PROCURE DELLA REPUBBLICA

ACCERTARE COME SIANO UTILIZZATI I FONDI DESTINATI AL RANDAGISMO DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI


Da anni il Codacons svolge numerose battaglie contro ogni tipo di violenza verso animali, e, in particolare, contro l'abbandono dei cani ed il maltrattamento degli stessi, nella piena consapevolezza che gli animali non sono mai responsabili delle loro azioni e che, quindi, ogni danno e tragedia di cui sono causa deriva sempre da un'omissione da parte dell'uomo.
Per tale motivo oggi l'associazione ha deciso di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, in cui si chiede di fare luce sul fenomeno del randagismo.
La legge stabilisce che è competenza delle regioni - spiega l'associazione nell'esposto - adottare un programma di prevenzione al randagismo e determinare i criteri per la costruzione dei rifugi e il risanamento dei canili comunali; è competenza dei comuni e delle comunità montane provvedere in concreto al risanamento dei canili esistenti e alla costruzione di nuovi rifugi per i cani, avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalle regioni. Alle ASL, invece, spettano i servizi veterinari di recupero dei cani randagi.
Sono giunte recentemente al Codacons - a seguito dei tragici fatti che hanno visto coinvolti cani randagi - numerose segnalazioni di cittadini che chiedono lumi su come siano stati spesi i fondi destinati alla gestione del fenomeno del randagismo. L'associazione ha deciso dunque di fare chiarezza e ha chiesto alle Procure di accertare se, effettivamente, le amministrazioni presenti nella propria zona di competenza abbiano ottemperato o meno a quanto stabilito dalla normativa vigente e, quindi, se abbiano stanziato i fondi necessari a controllare il fenomeno del randagismo, e in quale modo questi soldi siano stati utilizzati. "

Se sorrido, è per te! (Adottato, auguri!)



Stich: maschietto di 4 anni, taglia piccola, vaccinato e microchippato; abituato in giardino e a lunghe passeggiate con il suo padrone in montagna. E' uno scricciolo gioioso e pieno di vita, obbediente e silenzioso, merita una nuova opportunità di essere felice.

venerdì 17 aprile 2009

Aiutiamo i terremotati e i loro animali domestici e da allevamento



Strada sdrucciolevole per via della migrazione di rospi?

Quando si dice che le parole pesano...
Avevamo chiesto di mettere un cartello sulla strada provinciale che collega Levico a Pergine per avvertire del possibile passaggio di anfibi; nessuno ci ha mai risposto. Oggi, passando per controllare cosa fosse successo dopo le prime grandi piogge primaverili, ho potuto constatare la solita strage. 
C'erano però i cartelli di pericolo, strada sdrucciolevole. Ovviamente avevamo chiesto che si facesse qualche cosa anche per gli "utenti" della strada ma, non ce ne vogliate, nostra preoccupazione primaria con questa richiesta, ERA LA SALVAGUARDIA DI ROSPI E RANE.
Continueremo a breve a richiedere il cartello prendendo anche in considerazione l'ipotesi di comprarlo e magari per il prossimo anno chiederemo l'aiuto di qualche volontario per poterli salvare.
Per ulteriori info visitate anche il sito della LAC del Veneto
(cliccando sul titolo, visiterete anche gli altri post sull'argomento)

giovedì 16 aprile 2009

Noi ci chiamiamo fuori.

Venerdì 26 settembre 2008 si sono riunite a Rovereto, presso la sede dell'ENPA, le associazioni animaliste con l'intento di costituire un coordinamento provinciale delle associazioni di settore che sostenga e sia portavoce, davanti ai politici, delle richieste congiunte del mondo animalista.”

L’8 Aprile 2009 i rappresentanti dell’OIPA sezione trentina hanno presentato le dimissioni dal direttivo del CAT e si sono dichiarati non più disponibili ad appartenere a tale coordinamento. Eravamo entusiasti di questa realtà, volevamo essere artefici dell’unione delle associazioni animaliste. Il CAT avrebbe potuto fare la differenza in una provincia dove la sensibilità verso il mondo animale è relegata al ruolo di hobby. Ci credevamo, ma…

Ogni associazione manterrà la sua totale autonomia di ideali e di impegno, [...]”

La realtà è sempre diversa dal sogno e così, giorno dopo giorno, l’entusiasmo si è smarrito lasciando l’amarezza di un risveglio repentino. Non vogliamo parlare di intromissioni sgradite o di prevaricazione, non vogliamo additare alcuno, solo ci chiamiamo fuori, riprendiamo la nostra autonomia, ritorniamo nel grigiore, là dove gli animali hanno bisogno di un aiuto e lasciamo la dialettica e la notorietà a chi sa amministrarle.


Tanto per ricordare...


IL TEMPO 14 APRILE 2009

Carcere per i padroni aguzzini

Da qualche anno la normativa italiana tutela gli animali dalla crudeltà umana

 La legge n.189 del 20 luglio 2004, infatti, prevede anche la reclusione per i casi più gravi di maltrattamento. Chiunque, ad esempio, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi. Chi invece maltratta un animale, sottoponendolo a fatiche insopportabili o a sevizie rischia il carcere da 3 mesi a 1 anno, o una multa variabile da 3 a 15mila euro, pena che si applica anche a chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate. Il Legislatore si è espresso anche sul giro di scommesse legate a spettacoli illeciti. Chi infatti, promuove eventi che comportino sevizie o strazio per gli animali viene punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni e con la multa da 3mila a 15mila euro. La pena viene aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in relazione all'esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto per sé o altri o se ne deriva la morte dell'animale. Il Legislatore si fa ancora più esplicito nell'articolo 544quinquies: «Chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l'integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50 a 160mila euro». 

da il "Gruppo BAIRO Onlus"

mercoledì 15 aprile 2009

Ritrovamento bocconi avvelenati a Montagnaga di Pinè


" Ho appreso questa sera da una signora del posto che al bordo di una strada di campagna, ha trovato un pezzo di carne avvolto in uno spago verde (forse per renderlo mimetico tra l'erba del ciglio della strada?) e che molto probabilmente si trattava di un boccone avvelenato. La signora mi ha detto che già tempo prima ne aveva trovato uno simile, nella stessa zona e che lo aveva raccolto e buttato, senza comunque sporgere nessuna denuncia.
Domani andrò personalmente ad avvisare dei fatti il comando forestale e i carabinieri.
 
PS: ho un cane anche io,[...] e ogni volta che esco per portarlo a spasso, devo farlo col cuore in gola per la paura dei bocconi perché purtroppo anche la mia zona ne è infestata;
 
La zona dove sono stati rinvenuti i bocconi avvelenati è a Montagnaga di Pinè nelle campagne e boschi conosciuti come "Tess" vicino alla località Bernardi e Valt.
Da segnalare anche come zona a rischio, Laghestel e Quarta Comparsa (già note per tristi eventi e con affisso un cartello di pericolo redatto dal sindaco Anesi)."
 
(segnalazione firmata)

Ringraziamo sinceramente per questa segnalazione; ci attiveremo per fare denuncia alle forze dell'ordine del luogo e avvisare l'Amministrazione.
Grande esempio di responsabilità che ci permette di consigliare, in caso di rinvenimento di bocconi, di avvisare la nostra associazione (numeri in alto a dx) o avvisare le guardie forestali che sono tenute all'analisi del campione. Il tutto anche alla luce dei cambiamenti dell'ordinanza sui bocconi che, ce ne rendiamo conto, è palesemente piena di contraddizioni ma è comunque uno strumento legislativo.
Ci fa piacere venire inoltre a conoscenza che il sindaco Anesi si sia in altri casi attivato per segnalare le zone colpite. Un esempio da seguire. Finalmente!
Domani, purtroppo, il triste rito dell' aggiornamento della mappa.
GRAZIE ANCORA.



Visualizzazione ingrandita della mappa

martedì 14 aprile 2009

La LAC del Veneto ci invia il volantino illustrato contro la nuova legge sulla caccia.


Si trasmette un volantino illustrato contro la nuova legge sulla caccia in fase di esame.
Nel volantino sono riportati i link utili per:
1) vedere i nominativi dei parlamentari responsabili del progetto di  legge;
2) trovare un testo utile da inviare ai parlamentari in segno di protesta;
3) trovare il testo di legge incriminato (ddl Orsi);
4) trovare un elaborato con il riassunto dei punti peggiorativi delle norme sulla caccia.


Benedetti e non: lettera al quotidiano Adige.

Benedetti e non

Sotto le macerie ci sono vite sospese, l’uomo debole animale indifeso e privo dell’acutezza dei sensi non sa dove cercare, non sente e non vede, piange nella sua impotenza. Un cane, con il suo fiuto, l’accortezza dei movimenti, l’istinto di sopravvivenza e l’infinita dedizione all’uomo, si ferma un attimo, allunga il muso tra le macerie, abbaia e muove la coda in segno di felicità. Li sotto c’è una persona ancora viva, lui lo sente e lo grida. Ai nostri Vescovi e Prelati che "hanno gongolato" per una piazza piena di “fedeli” per la benedizione delle moto, chiedo, ora, forse quel cane, quella “bestia” che sa donare se stessa per l’uomo, che esprime gioia nel salvare una vita umana, quel cane non merita forse la vostra riconoscenza? Non merita forse un segno di benevolenza? Benedite ciò che non ha anima né vita, ma rifiutate tale “grazia” al compagno più fedele, altruista e generoso dell’uomo. Perché?  

Laura

mercoledì 8 aprile 2009

Anche questi sono cani!

A tutti coloro che in questi giorni si sono scagliati contro i "branchi di cani randagi", a tutti coloro che disseminano il territorio di bocconi avvelenati, a tutti coloro che si sbarazzano del proprio compagno a quattro zampe con tanta facilità, diciamo che 
ANCHE QUESTI SONO CANI e grazie a loro molte persone oggi sono ancora vive.
Un ringraziamento particolare a tutti i cani da soccorso che oggi lavorano senza tregua tra le macerie del terremoto in Abruzzo.

martedì 7 aprile 2009

Telve e i casi di avvelenamento da bocconi.

Animali ammazzati con la stricnina
05/04/2009 10:09
TELVE - In questi ultimi tempi, a Telve Valsugana, i cani sono stati protagonisti di storie tutt'altro che felici. La sequenza iniziò a gennaio, quando furono ritrovati alcuni esemplari da guardia agonizzanti nei cortili delle abitazioni, per continuare a marzo quando questi amici dell'uomo sarebbero stati incolpati di aver sgozzato diversi ungulati che frequentavano la parte montagnosa a nord del paese di Telve. Una storia triste, anche questa non ancora conclusa: proprio in questi ultimi giorni sono state ritrovate sul versante verso Scurelle, una decina di carcasse di caprioli e cervi ormai in stato di avanzata decomposizione. Per loro però è difficile stabilire se la causa di morte sia dovuta alla ferocia di altri cani oppure alla fame, visto che a causa delle abbondanti nevicate c'è stata mancanza di cibo. In questi giorni è arrivata la conferma che i cani, trovati morti o agonizzanti a gennaio, sarebbero stati avvelenati con della stricnina per opera di qualche mano maligna.
Ricordiamo i fatti. All'inizio dell'anno in soli tre giorni ben cinque cani da guardia erano stati avvelenati nei pressi di alcune abitazioni della località Viapiana, ai Masi di Telve. Le famiglie prese di mira erano state quelle di Guido Trentinaglia, Mario Dalsasso e Franco Battisti. La famiglia di quest'ultimo in particolare era stata la più colpita, con l'avvelenamento di tutti i suoi tre bastardini. Tre esemplari, gioia dei figli. I cani delle famiglie Trentinaglia e Dalsasso invece erano stati trovati agonizzanti, ma morirono poco dopo nonostante il pronto intervento del veterinario, il dottor Sperandio, di Ivano Fracena. Inutile sottolineare il dispiacere provato dalle famiglie colpite, alle quali non restava altro che presentare denuncia alla stazione dei carabinieri di Borgo Valsugana. I militari avevano subito aperto le indagini, alla ricerca dell'autore di questi gesti. Ma ogni ricerca è risultata finora senza risposta. «Si tratta sicuramente di gente del posto», si sente dire in paese.
Appare poco probabile che si tratti dell'opera di cacciatori. Ciò che all'epoca aveva preoccupato la gente di Masi, come aveva detto Guido Trentinaglia e la moglie Flora, era la presenza di bambini all'interno delle famiglie. Se ingerite, anche parzialmente, quelle palline di carne, contaminate con il veleno, avrebbero causato la morte dei ragazzini.
Mario Pacher
da l' "Adige"

Modificata l'ordinanza sulle sche avvelenate

ANMVI OGGI

6 APRILE 2009

 

ESCHE AVVELENATE, MODIFICATA L’ORDINANZA

 

E' stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l' Ordinanza 19 marzo 2009, che modifica le "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati" (Ordinanza del 18 dicembre 2008). Il provvedimento ravvisa l'opportunità di intervenire sulle disposizioni a carico del medico veterinario e fornisce indicazioni sulle modalità di invio delle spoglie di animali deceduti per avvelenamento o dei campioni. La necessità di apportare alcune  modifiche alla prima Ordinanza era stata suggerita dall'Anmvi, allo scopo di allineare il provvedimento alle norme in materia di gestione dei rifiuti speciali e di indirizzare il testo verso una maggiore applicabilità ed efficacia. Sparisce l'obbligo di immediata segnalazione per i casi di avvelenamento di cui il medico veterinario "viene a conoscenza", fermo restando l'obbligo nel caso in cui sia emessa "diagnosi di sospetto avvelenamento". Quanto alle spoglie di animali deceduti per avvelenamento e ai campioni da essi prelevati, si precisa che l'invio "avviene per il tramite delle ASL competenti per il territorio o delle ditte convenzionate con le predette ASL".Il nuovo testo, inoltre, integra la composizione del Tavolo di coordinamento presso ciascuna Prefettura con la presenza di un medico veterinario libero professionista nominato dall'Ordine veterinario provinciale. Proprio in virtù del ruolo assegnato al medico veterinario libero professionista e per il suo contatto diretto con il territorio e l'utenza, l'Anmvi aveva suggerito di integrare il Tavolo di coordinamento con la figura di un libero professionista, ai fini del coordinamento della gestione degli interventi e per il monitoraggio del fenomeno.Vengono inoltre fornite maggiori indicazioni in merito alle procedure autorizzative per i prodotti fitosanitari, sostanze pericolose e presidi medico-chirurgici.Nei giorni scorsi il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha scritto ai Prefetti per richiamarli ad una pronta applicazione delle misure di contrasto al fenomeno degli avvelenamenti e per la rapida istituzione del Tavolo di coordinamento con le Forze dell'ordine e gli Enti interessati. La finalità è la salvaguardia e l'incolumità delle persone, degli animali e dell'ambiente. La presenza di bocconi o esche contenti veleni o sostanze nocive "costituisce un grave rischio per la salute dell'uomo, degli animali e dell'ambiente".

L'articolo 2 relativo ai compiti del medico veterinario risulta così riformulato:
1. Il medico veterinario che, sulla base di una sintomatologia conclamata, emette diagnosi di sospetto di avvelenamento di un esemplare di specie animale domestica o selvatica, deve darne immediata comunicazione al sindaco e al Servizio veterinario della Azienda sanitaria locale territorialmente competente.
2. In caso di decesso dell'animale il medico veterinario deve inviare le spoglie e ogni altro campione utile all'identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all'Istituto zooprofilattico sperimentale competente per territorio, accompagnati da referto anamnestico, al fine di indirizzare la ricerca analitica. L'invio di spoglie di animali deceduti per avvelenamento e campioni da essi prelevati, avviene per il tramite delle ASL competenti per il territorio o delle ditte convenzionate con le predette ASL. A seguito di episodi ripetuti, ascrivibili alle stesse circostanze di avvelenamento confermato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale, il medico veterinario, ove ritenga, puo' emettere diagnosi autonoma, senza l'ausilio di ulteriori analisi di laboratorio.

E' necessario predisporre per accogliere le famiglie con il proprio animale domestico.

LA ZAMPA.IT

6 APRILE 2009

 

Terremoto, Cirinnà: "Soccorrere e accogliere anche gli animali"

L'invito dopo la tragedia avvenuta in Abruzzo

 

ROMA - «In questo tragico momento è necessario predisporre tutte le misure atte a soccorrere ed accogliere gli animali. È infatti importante dare vita ad una rete di solidarietà per soccorrere quegli animali che sfuggiti dalle macerie sono rimasti senza famiglia o che nella fretta sono stati abbandonati». Lo afferma, in una nota, il consigliere del Pd al Comune di Roma Monica Cirinnà a proposito della scossa sismica che ha colpito la scorsa notte l’Abruzzo. Per la Cirinnà, è necessario che «si preveda la possibilità di accogliere le famiglie anche con l’animale domestico al seguito e che si predispongano strutture in cui sia presente personale della sanità veterinaria. Alla protezione civile regionale ho segnalato la disponibilità di un canile nell’interland romano e di alcuni cittadini ad ospitare gli animali». «Da questa mattina - aggiunge Cirinnà - sono in contatto con la protezione civile della Regione Lazio che sta partecipando alle attività di soccorso, i nostri volontari si stanno recando con tre squadre accompagnate da unità cinofile che una volta giunti sul posto svolgeranno un prezioso ruolo di individuazione delle persone rimaste sotto le macerie».