lunedì 10 novembre 2008

cacciatori&cacciatori

TRENTINO
8 NOVEMBRE 2008

Aquila reale impallinata nel tennese

TENNO (TN). Impallinata. Per quasi tutta la giornata di ieri s’è pensato che lo stupendo esemplare di aquila reale - uno dei diversi che vivono in zona - rimasta intrappolato tra le spine e recuperato ieri mattina a Canale di Tenno fosse rimasto vittima di un incidente nel corso di una sua battuta di caccia. Invece, gli esami radiografici cui la regina dei cieli è stata sottoposta presso il Centro di Recupero della Lipu, a Trento, hanno rivelato che il maestoso volatile era stato impallinato da qualche imbecille. A trovare l’animale, verso le 9 di ieri, era stato il cane di una signora che per caso si trovava a passeggiare su una stradina della frazione tennese. L’abbaiare dell’animale aveva rivelato la presenza dell’aquila, bloccata in un roveto ai bordi di un piccolo corso d’acqua. Poco lontani i resti di una gallina morta, ghermita dal predatore alato nel vicino pollaio di Gilberto Bonomi. Immediato è scattato l’allarme e il dottor Alessandro de Guelmi, veterinario dell’Azienda Sanitaria, è salito a Canale. Viva, spaventata, completamente fradicia per la notte passata sotto la pioggia e in evidente stato di ipotermia, l’aquila è stata recuperata da due vigili del fuoco di Tenno - Antonino Leoni e Mario Sbarberi - e quindi affidata al medico che in ambulatorio l’ha asciugata, riscaldata e rifocillata. «È un esemplare stupendo, nato durante l’ultimo anno - spiega il veterinario, comprensibilmente contrariato - ed era molto affamato. In casi simili, una volta ristabilita l’aquila viene rimessa subito in libertà, ma i tentativi di liberarla compiuti dalle Guardie Forestali, che l’avevano condotta in località Mandrea, si sono rivelati inutili». Di volare, il grande rapace proprio non ne ha voluto sapere. E così, è stato affidato ai volontari della Lipu che in serata hanno svelato la causa di tutti i problemi: nell’animale c’erano diversi pallini calibro 12. Si salverà? «Il fatto che avesse molto appetito è un buon segnale - conclude de Guelmi - ma non dimentichiamo che sempre di pallini si tratta». Superfluo ogni commento.
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TRENTINO
8 NOVEMBRE 2008

Gatta morta a Tres: è stata impallinata

TRES (TN). Non è stato un pallino che l’ha colpita per caso ad ucciderla. Nel corpo di Mina, una gatta nera dal pelo lungo adottata circa due anni fa da una famiglia di Tres, il veterinario ha trovato tanti pallini come se, chi ha sparato, avesse mirato verso di lei. L’animale è stato ucciso giovedì pomeriggio a Tres e questa mattina la sua proprietaria farà denuncia ai carabinieri. Un altro animale morto per mano di un uomo. La cronaca è purtroppo ricca di notizie di questo genere. Il nuovo allarme arriva da Tres. Mina era stata adottata da una famiglia del paese un paio di anni fa. Era una trovatella. Una signora l’aveva scoperta davanti alla sua porta e l’aveva portata a dei conoscenti che avevano perso da poco un altro gatto, investito da un’auto. Da quel momento Mina era diventata parte integrante della famiglia. Aveva anche aiutato, a modo suo, a cercare di superare il trauma della morte di un figlio. Di giorni girava fra i meli, la sera tornava sempre a casa per farsi fare accarezzare e dormire. A quanto pare non aveva mai dato fastidio a nessuno, nessuno si era lamentato di lei. Poi lo sparo. Il colpo è stato sentito nitidamente dalla padrona della gatta che uscita, non aveva visto nessuno se non un uomo che andava verso la sua abitazione. La donna ha iniziato a chiamare Mina ma, diversamente dalle altre volte, la gatta non le era andata incontro. Era troppo tardi per cercarla e la signora lo ha fatto il giorno dopo l’ha trovata su un melo, a nemmeno cento metri da casa. Era immobile, morta. Mina è stata portata dal veterinario a Mezzolombardo e si è così scoperto che era piena di pallini, pallini che l’aveva uccisa. Chi ha sparato difficilmente poteva averla scambiata per un altro animale e lo ha fatto in paese, fra le case.

Da IL GRUPPO BAIRO Onlus


2 commenti:

  1. Ma quante aquile nel paese di Tenno!? Una è stata impallinata...un'altra si è ferita tra i cavi elettrici...o l'informazione trentina è decisamente scarsa oppure devo pensare che i cacciatori riescano ad uscirne puliti sempre...rimane il problema che persino l'aquila fatica a sopravvivere in questo paese.

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  2. Hai ragione e credo per entrambe le cose. L'informazione è sempre di parte e non è certo animalista (tranne in alcuni casi conosciuti), basti vedere i quotidiani on line del Trentino che non hanno speso "un posto" sul loro portale per l'ambiente. E poi i cacciatori...appoggiamo l'idea della Lipu di chiudere la chiusura anticipata della caccia in tutti i comuni dove avvengano casi di bracconaggio o di uccisione di animali domestici. Io aggiungerei anche dove vi sono casi di avvelenamento...

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