lunedì 27 ottobre 2008

Otto domande ai candidati alla presidenza della provincia

Gli animali non possono votare. Però anche loro hanno dei diritti che adesso il Cat, Coordinamento Associazioni Animaliste, ha deciso di tutelare. In che modo? Chiedendo ai sei candidati alla presidenza della Provincia di farsi carico di questa massa silenziosa, e pelosa, che rientra nella categoria delle bestiole domestiche o, come si dice in gergo tecnico, d'affezione.
Alle otto domande indirizzate a Lorenzo Dellai, Sergio Divina, Remo Andreolli, Gianfranco Valduga, Agostino Catalano e Nerio Giovanazzi solo quest'ultimo non ha risposto. Gli altri, invece, in un modo o nell'altro hanno deciso di farsi carico di questi esseri non votanti ma preziosi come tutti gli amici.
Agli aspiranti governatori, tra l'altro, il Cat ha offerto il proprio appoggio nell'elaborare leggi ad hoc e, ovviamente, nel farle rispettare. Non solo, le nove associazioni che formano il cartello hanno pure promesso un serrato controllo ad elezioni avvenute, in modo da verificare di persona il mantenimento delle promesse.
I cinque candidati che hanno aderito all'iniziativa, poi, hanno promesso impegno per gli animali anche in caso di sconfitta e dunque di una legislatura passata all'opposizione.


Si impegna a far approvare una legga di tutela degli animali entro dodici mesi dall'insediamento? Tutti hanno confermato il proprio impegno. Andreolli (Democratici per il Trentino), tra l'altro, è l'unico che ha inserito un apposito articolo nel proprio programma elettorale, dunque assolutamente avanti rispetto al questionario.
È disponibile a scorporare dai finanziamenti che arrivano ai Comuni le somme relative agli animali d'affezione e ai randagi e che tali somme siano inserite in un apposito capitolato blindato con verifica delle movimentazioni da parte del Cat? Risposta affermativa anche in questo caso con un solo distinguo: Catalano (La Sinistra) non sa se ciò sia possibile. È comunque disponibile a far confluire nel fondo i proventi delle multe per maltrattamenti di animali.
Nelle aree di caccia dove si verifica bracconaggio o si trovino armi vietate (compresi bocconi avvelenati), è disponibile a sospendere la caccia per almeno una stagione venatoria? Si sono dichiarati d'accordo solo Valduga (Pdci) e Andreolli. Gli altri, invece, hanno espresso contrarietà con identica motivazione: non è giusto punire tutti i cacciatori per colpa di alcuni.
È disponibile a inserire gli equini negli animali d'affezione con le relative tutele? In tre si sono trovati d'accordo: Valduga, Catalano e Andreolli. Dellai e Divina, invece, sono contrari in quanto i cavalli vengono anche utilizzati per l'alimentazione umana.
Ci saranno sanzioni per i Comuni che non rispettano la legge di tutela? In questo caso tutti sulla stessa linea e pronti a far pagare multe salate agli enti pubblici che disattendono i regolamenti.
Istituirà un tribunale per i diritti degli animali? Anche in questo caso la maggioranza la pensa allo stesso modo. Unica voce fuori dal coro quella di Lorenzo Dellai: «La sua istituzione deve essere discussa nell'ambito della legge provinciale per la tutela degli animali».
È disponibile a verificare e garantire l'applicazione di leggi relative agli animali da allevamento e da reddito? Tutti sulla stessa lunghezza d'onda tranne Sergio Divina che ha preferito non rispondere alla domanda.
Si impegna a vietare il possesso di bestiole a chi sia stato condannato per delitti contro il sentimento per gli animali? Valduga e Andreolli hanno risposto affermativamente; Divina, invece, non è d'accordo e pure Catalano, per il quale a chiunque va riconosciuto il diritto di riabilitazione; Dellai, infine, ha promesso che si farà carico di una proposta di legge di iniziativa popolare.

Nicola Guarnieri - L'ADIGE-
22/10/2008

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