giovedì 3 gennaio 2013

Detenzione innaturale di vitelli in Val Rendena

Vitello legato ad una catena più corta di 30 cm che non gli permette di alzarsi e muoversi liberamente
Il Trentino può sembrare una terra meravigliosa per la sua natura e per i suoi animali. 
Spesso vien rappresentato da pascoli verdi con mucche libere di pascolare, quasi fosse un paradiso per loro. Purtroppo però anche in questo paradiso ci sono delle situazioni orrende nascoste nell'ombra. 
 
Nella foto vedete una realtà molto diffusa qui nelle nostre terre, ma in particolare questa proviene da una stalla della Val Rendena: i vitelli, infatti, molto spesso vengono legati a catene molto corte che impediscono a queste povere creature di muoversi liberamente. 

Accogliamo e diffondiamo la protesta contro la detenzione innaturale di vitelli da parte di quest'allevatore della Val Rendena.
Vi invitiamo di inviare la seguente lettera tipo agli indirizzi che trovate in fondo ad essa.
 
 
Egregi signori in indirizzo, è con enorme disappunto che siamo venuti a conoscenza che nella bella valle trentina chiamata Val Rendena, turisticamente famosa ed apprezzata nonché dipinta come un’isola felice in cui gli animali da allevamento vivono liberi e felici su grandi distese erbose, esistono invece situazioni di detenzione degli animali da allevamento assolutamente drammatiche e incivili nonché palesemente trasgressive delle vigenti leggi a loro tutela.
E’ il caso specifico di un allevatore del comu
ne di Strembo che, in totale disprezzo della normativavigente a tutela del benessere degli animali, detiene vitelli legati a catene lunghe ca 30 cm che impediscono loro qualsiasi movimento come quello di alzarsi in piedi (vedi foto allegata) oppure in alcuni casi di sdraiarsi e avere un riposo adeguato. Allo stesso modo detiene un cane legato all’esterno senza un riparo adatto contro le intemperie, protetto solo da una tettoia precaria e costantemente senza ciotola dell’acqua. Ricordiamo che l’art. 727 della L. 189/2004 recita testualmente:
“Chiunque omissis… è punito con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".
Inoltre la Decisione 97/182/CE, ha modificato l’allegato della Direttiva 91/629/CEE-, alla voce "Divieto di legare i vitelli" sostituendone il punto 8 con il testo seguente:
«I vitelli non debbono essere legati, ad eccezione di quelli stabulati in gruppo che possono essere legati per un periodo massimo di un’ora al momento della somministrazione di latte o succedanei del latte. Se si utilizzano attacchi, questi non devono provocare lesioni al vitello e debbono essere regolarmente esaminati ed eventualmente aggiustati in modo da assicurare una posizione confortevole agli animali. Ogni attacco deve essere concepito in modo tale da evitare il rischio di strangolamento o ferimento e da consentire ai vitelli di muoversi secondo quanto disposto al punto 7 [ovvero di coricarsi, giacere, alzarsi ed accudire a se stessi senza difficoltà]».
Abbiamo appurato che tutta la documentazione relativa, comprovante la veridicità del fatto su esposto nonché i dati dell’allevatore responsabile del reato in questione, è in possesso della persona che ha segnalato il fatto e sarà messa a disposizione, qualora richiesta, di coloro che saranno incaricati dei controlli.
Siamo assolutamente scandalizzati da quanto appreso e chiediamo al sindaco di Strembo Guido Botteri e a tutti i destinatari di questa mail, in particolare ciascuno per la parte di competenza, di provvedere immediatamente, incaricando o segnalando a chi di dovere, in modo che vengano fatti fare i dovuti accertamenti per portare alla luce questa situazione aberrante di violenza su creature indifese e farla finire al più presto.
Nel frattempo ci asterremo dal visitare la val Rendena e ci adopereremo con ogni mezzo affinchè altri seguano il nostro esempio boicottando questi luoghi e facendo pubblicità su quanto, nel 2012, accade in alcune valli del Trentino.

Saluti
Cognome nome
città o paese

indirizzi mail a cui inviare la protesta:

info@pnab.it; forum@mediaset.it; carlo.costanzi@provincia.tn.it; comune@pec.comune.strembo.tn.it; presidente@provincia.tn.it; ass.agriforesteturismo@provincia.tn.it; ass.salute@provincia.tn.it; ass.cultura@provincia.tn.it; Franco.Chin@apss.tn.it; presidente@ordineveterinaritrento.it; Alberto.Ferrazzi@apss.tn.it; Franco.Fasoli@apss.tn.it; silvano.rauzi@fpatrento.it; info@campigliodolomiti.it; jvonne.dorna@campigliodolomiti.it; robertobombarda@yahoo.it; cronaca@ladige.it; cronaca@iltrentino.it; presidente@comunitadellegiudicarie.it; interactive@liberoquotidiano.it; repubblicawww@repubblica.it;

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