
Domenica 28 agosto 2011 alle lochere di Caldonazzo è stata organizzata la prima edizione della manifestazione "Il mio cane in passerella" e anche noi di Oipa Trento alla fine abbiamo deciso di accogliere l'invito seppur combattuti e in un certo senso a disagio. Devo dire di parlare piu a titolo personale che da delegato di sezione e sento la necessità di ribadire alcuni concetti espressi gia a voce nel corso del mio intervento.
Innanzitutto chi possiede un cane o un qualsiasi altro animale al quale è affezzionato e al quale non augurerebbe mai nulla di male ha il dovere di prestare molta attenzione alle numerose situazioni di maltrattamento o di maltenuta che si verificano quotidianamente in Trentino: il cane del pastore, quello del cacciatore o quello dell'allevatore di turno ha lo stesso identico diritto del nostro di vivere felice senza subire il taglio dei denti, la fame o l'esposizione al caldo e al freddo al variare delle stagioni. Ognuno di noi può assumersi una certa responsabilità e decidere di intervenire senza delegare necessariamente ad associazioni o forze dell'ordine.
In secondo luogo ho voluto ricordare ai numerosi bambini presenti che ogni cane merita un premio speciale indipendentemete dalla sua capacità di riportare una pallina o dare la zampa. Conta quanto riusciamo a cogliere negli occhi del nostro cane e la relazione d'amicizia e d'affetto che riusciamo a stabilire con lui.
Infine un monito: non tutti coloro che in qualche modo gravitano attorno al pianeta degli animali lo fanno per amore nei loro confronti. E in questo senso sento la necessità di prendere le distanze da quanti domenica erano presenti con l'obbiettivo evidente di promuovere la propria attività. Da chi alleva e vende cani in particolare: per quanto mi riguarda ce ne sono troppi abbandonati che vagano per le strade del nostro paese e troppi altri che attendono invano un'improbabile adozione nel canile municipale. Arricchirsi mettendo al mondo altre vite senza porsi grandi scrupoli e considerando l'animale quasi sempre un oggetto fonte di profitto da cambiare o gettare nel caso venga male o dia problemi costituisce uno degli atti di maggiore crudeltà che l'uomo è mai riuscito a concepire. Per quanto riguarda gli educatori cinofili il discorso potrebbe essere piu attenuato e l'utilità del loro lavoro riconosciuta ed apprezzata ma devo ancora trovarne uno che abbia messo a disposizione le proprie competenze per aiutare cani in difficoltà o associazioni squattrinate rinunciando almeno ad una parte della parcella.
E' un modo molto diverso di avvicinare il mondo degli animali e le contraddizioni e le incoerenze non possono essere ignorate a mio avviso. La nostra presenza voleva in qualche modo ricordarlo e sottolinearlo. Almeno per coloro che domenica erano presenti per passione, per gioco e non per denaro.
Francesco Zanghellini, delegato Oipa sezione Trento e Provincia