lunedì 28 luglio 2008

Bocconi avvelenati lungo la ciclabile di Rovereto

Pubblichiamo, in ritardo ma per intero, l'articolo del caso di Rovereto. La mappa era stata comunque già aggiornata. Come ripetiamo spesso (e come sottolineato anche nell'articolo pubblicato sul quotidiano Adige), indicare i luoghi può servire solo a rimanerne lontani.

"Sono atti criminali sempre. Ma quando la stricnina compare lungo una pista ciclabile, l'allarme è più alto per forza. Perché in pericolo cominciano ad essere non solo i cuccioli accompagnati a zampettare nel verde, ma anche i molti bambini che lungo le piste lagarine si divertono a pedalare. Per questo quando ieri il Pan Eppa ha avuto la segnalazione si è mosso in fretta, per cercare di limitare i danni. Ma al momento senza risultati. L'allarme bocconi avvelenati è arrivato ieri mattina. Vittima del veleno Frida, un meticcio di tre anni e mezzo, che accompagnava il padrone, Federico Lanaro, lungo la ciclabile di Mori. All'altezza del Fanum, i primi sintomi. E la corsa dal veterinario: erano le 7.30 di ieri mattina, lo studio era chiuso. Ma il dottor Rizzi ha aperto le porte di casa sua, nella speranza di salvare l'animale. Una speranza, purtroppo, del tutto vana:«Quando il cane è arrivato da me era già praticamente morto - spiegava ieri il professionista - e vista la velocità di azione della sostanza, tendo a pensare che si tratti di stricnina». Un veleno potente, lasciato ai bordi della ciclabile più frequentata della Vallagarina. Una follia. «È un gesto gravissimo - spiegava ieri Claudio D'Ingiullo - e pericoloso. Certo, questa gente i bocconi li lascia sempre su sentieri battuti da parecchia gente, ma la ciclabile è un'altra cosa. Per questo ieri abbiamo deciso di uscire e cercare di trovare i bocconi avvelenati. Ma è ovvio, non sono sull'asfalto, non si vedono molto facilmente. L'unico modo certo per trovarli, sarebbe usare il fiuto dei cani. Ma è troppo pericoloso. Speriamo che questa gente, che ha la cattiveria di chi fa del male senza scopo né motivo, non faccia altre vittime». Quel che è certo è che una almeno c'è stata, di vittima. Perché Frida non scodinzolerà più al suo padrone, ora affranto: «Come può una persona essere così spietata? - scrive - Un boccone avvelenato è una mina che colpisce indiscriminatamente, il gesto squilibrato di una persona rancorosa e crudele, che non ha il coraggio di mostrarsi e agisce come un vile. Mi dicono che questi bocconi spesso sono utilizzati per uccidere animali selvatici o randagi, ma questa non è una giustificazione. Nella mia ricerca artistica mi sono interessato di vari comportamenti umani, ma ora so che non c'è limite all'idiozia. Ciao Frida!» Un'amarezza comprensibile che non fa tuttavia dimenticare le altre potenziali vittime. Da qui l'appello di Lanaro, perchéla notizia venga divulgata. Sapere del pericolo potrebbe salvare altri cuccioli. C.Z."

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