IL CENTRO 18 MARZO 2009
I baby detenuti imparano a educare i cani abbandonati
TREVISO. Sessanta ore per educare i cani randagi a vivere in comunità e insegnare agli «educatori» pazienza e autocontrollo. Sono le linee portanti di un progetto incrociato fra l’Istituto penale per i minorenni di Treviso, il canile sanitario dell’azienda Usl n.9, la Protezione animali, la Lega antivivisezione, la Usip e un centro cinofilo privato. Un progetto per stimolare nei giovani le migliori potenzialità educative che una simile convivenza può esprimere. Da un lato, spiegano i promotori, si tratta di addestrare i cani alle regole base della convivenza da osservare nelle famiglie adottanti. Dall’altro, per i ragazzi, affinare qualità come la pazienza, l’accettazione delle frustrazioni e l’autocontrollo, ma anche lavorare in gruppo, acquisire capacità organizzative e sperimentare valori quali il rispetto, la lealtà e l’accettazione dei propri limiti. Inoltre potrebbe aprirsi la possibilità, per i ragazzi detenuti, una volta espiata la pena, di approfondire le tecniche di addestramento in vista di un eventuale lavoro. Il progetto, chiamato «Altro che bastardi», vede impegnati un istruttore cinofilo e una operatrice Uisp che guidano 4 ragazzi del ’Minorile’ nell’educazione di 4 cani.
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