Sabato, nella rubrica AMICIANIMALI dell'Adige è uscito un nostro appello per farci pervenire testimonianze (purtroppo in questo caso sempre dolorose) di casi di avvelenamento di animali domestici. Pubblichiamo questo caso, accaduto nel marzo del 2008, che (colpa nostra) ci è sfuggito allora. Ringraziamo la sign.ra Maffei e tutta la sua famiglia per il suo utile contributo.
Pubblichiamo nuovamente la lettera inviata ai quotidiani locali. Aggiorniamo la mappa.
Pomarolo, 31.01.2009
Gentile Redazione,
è con gioia immensa che in questi giorni abbiamo appreso la notizia della cattura, come si suol dire, “con le mani nel sacco” di un 70enne di Folgaria, mentre sparpagliava bocconi avvelenati nei boschi della località di Boschetti.
Circa un anno fa avete pubblicato un bell’articolo di seguito ad una mia lettera per la morte del nostro cane Sheva (morto a Pasquetta 2008), proprio a causa di bocconi avvelenati. Nella mia lettera mi sfogavo e mi sono posta molti interrogativi su chi potesse mai attuare una cosa così disumana. Mi chiedevo:
“Ma chi va in montagna a mettere questi bocconi?? È il panettiere??è il farmacista?? Oppure sono i cacciatori che per evitare che i cani spaventino le loro prede sparpagliano questi “bocconi della morte”?? Bhè, a dir la verità, non sono molte le persone che si recano in montagna quasi quotidianamente, a parte chi lo fa di lavoro come le guardie forestali (ma loro, a differenza di queste persone, amano la natura e gli animali!!!).”
Devo dire che dopo la mia lettera la mia famiglia ha ricevuto molte parole di solidarietà da moltissime famiglie che come la mia hanno perso il loro cane a causa di queste bocconi.
Ma siamo stati anche attaccati per aver accusato ingiustamente la categoria dei cacciatori. Di aver fatto pubblicare un articolo “calunniando” una categoria innocente. Di aver scritto parole di pura fantascienza.
Ma ecco la svolta!!Viene colto in flagranza un cacciatore il quale confessa di aver seminato questi bocconi per “uccidere le volpi che si mangiano la selvaggina”. MA CHE CASO!!!!!
Quindi non solo la mia teoria era esatta per quanto riguarda chi fossero i colpevoli (i cacciatori) ma pure sui loro possibili moventi. Dunque o nella mia lettera di un anno fa avevo ragione e avevo denunciato una situazione reale……..oppure il cacciatore di Folgaria ha copiato la mia teoria “fantasiosa”…..lascio a voi l’ardua sentenza!!
Quindi il nostro attacco pubblicato da voi non era puro vaneggiamento della mia famiglia, pura fantasia e pura cattiveria verso i cacciatori. Ma forse PURA verità, purtroppo spesso nascosta dietro un muro di omertà dei vari paesini nei quali viviamo! Ma per fortuna queste “persone” (non a caso tra virgolette, perché le PERSONE vere hanno dei sentimenti e una moralità) non potevano rimanere impunite per troppo tempo!
Mi dispaccio che solo per pochi bracconieri tutto il nome della categoria cacciatori venga infangato. Perché vorrei ricordare che le sezioni di cacciatori delle nostre zone sono molto numerose ma solo per pochi “delinquenti” come questi vengono messi in cattiva luce tutti.
Credo che come la mia le famiglie che avranno gioito di questa notizia saranno moltissime (ricordo solo alcuni degli ultimi casi come quelli delle famiglie di Guido Trentinaglia, Mario Dalasso, Franco Battisti).
Spero solo che questa persona abbia una punizione esemplare che sia da monito anche per tutti i suoi “colleghi”. Devono pagare non solo per il pericolo che hanno creato sulle nostre montagne (mettono a rischio di morte non solo cani, ma volpi, corvi…) ma anche per il dolore che hanno recato a innumerevoli persone.
Vorrei ringraziare Claudio D’Ingiullo (rappresentante dell’associazione Pan Eppa) per il loro lavoro quotidiano e per il sostegno a questa causa contro questi “delinquenti”.
Un ringraziamento speciale a Giorgio Zattoni e al suo ufficio distrettuale e forestale di Rovereto, e agli uomini della forestale di Folgaria, con a capo Bruno Sordo. Un ringraziamento per il loro eccellente lavoro e un augurio che questa cattura non rimanga solo un caso isolato.
Mi auguro che vengano catturati più bracconieri possibili così rendendo giustizia a tutti i nostri cuccioli uccisi, ed evitare future possibili morti.
Distinti saluti
Francesca Maffei e Famiglia (Chiusole di Pomarolo)
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