IL GAZZETTINO
14 FEBBRAIO 2009
Reti e barriere olfattive contro cervi e caprioli
Ecco le soluzioni per evitare gli incidenti con la fauna selvatica
che verranno sperimentate su undici tratti di strada del Bellunese
che verranno sperimentate su undici tratti di strada del Bellunese
Maurizio Dorigo
BELLUNO - Un protocollo per arginare gli incidenti stradali con la fauna selvatica. Lo hanno firmato ieri mattina Provincia di Belluno, Veneto Strade, i Comuni e le riserve di caccia di Cortina, Trichiana, Livinallongo del Col di Lana, San Vito di Cadore e Lentiai. Sono questi i luoghi dove andrà ad incidere l’accordo messo nero su bianco a Palazzo Piloni e che interesserà alcuni dei tratti viari nei quali più frequenti sono gli incidenti con la fauna selvatica, soprattutto cervi e caprioli. Dal 1989 ad oggi i sinistri tra vetture e animali selvatici sono in continuo aumento: se, ad esempio, nel 1990 gli investimenti di cervo erano stati 8, nel 2008 essi sono lievitati a 122 e nel primo mese e mezzo del 2009 ne sono stati segnalati già una decina. 13, da gennaio ad oggi, anche gli investimenti di capriolo che lo scorso anno erano stati ben 177. Incidenti in aumento, spiega la Provincia di Belluno, dovuti in primo luogo all’aumento della popolazione di questi animali. I cervi, secondo le stime delle guardie venatorie di Palazzo Piloni, sono cresciuti dai 2500 capi del 1989 ai 7500 dei giorni nostri. Meno rilevante la crescita del numero dei caprioli, passati dagli 8-9mila di inizio ’90 ai 13mila di oggi. Numeri dei quali la popolazione dei paesi di montagna deve tener conto. In particolare lo sanno bene tutti quegli automobilisti che hanno avuto un “incontro ravvicinato” con questi animali, riportando danni alle vetture o a se stessi e spesso ferendo gravemente o uccidendo le povere bestie. Ora Palazzo Piloni ha deciso un intervento serio, che interesserà per l’appunto 11 tratti di strada già individuati dopo adeguati sopralluoghi anche in collaborazione con le riserve di caccia e con il contributo con l’Istituto nazionale per la fauna selvatica. I punti più a rischio si trovano sulla regionale 48 delle Dolomiti, la statale 51 di Alemagna, la provinciale 1 della Sinistra Piave. In particolare, 2 punti in comune di San Vito di Cadore, 1 a Cortina, 4 a Livinallongo, 1 a Trichiana e 3 in Comune di Lentiai. In questi tratti stradali verranno installate delle reti di recinzione per impedire il passaggio dei cervi e caprioli, che scendono dai boschi e si avvicinano pericolosamente all’asfalto, attraversandolo per cercare cibo o acqua. Ma verranno anche utilizzate delle barriere olfattive, fettuccine che emanano un odore sgradito alla fauna selvatica. In questo modo si pensa di evitare che cervi e caprioli si avvicinino alle strade o le attraversino. Interventi sperimentali, è stato spiegato al momento della firma del protocollo d’intesa tra la Provincia, gli Enti gestori delle strade e le riserve di caccia, che se funzioneranno verranno estesi anche ad altri tratti viari del bellunese. Palazzo Piloni si è preso l’incarico di stendere i progetti e finanziare le opere, toccherà invece a Veneto Strade, Anas, Comuni e riserve di caccia provvedere alla loro installazione. Così, ad esempio, sta già accadendo in comune di Trichiana, dove i cacciatori lavorano da qualche giorno a stendere una rete di recinzione in un tratto di strada tra il Ponte San Felice e Pialdier. L’impegno dell’accordo prevede anche la sistemazione di semafori che si accendono alla presenza di animali e cartelli che informano l’automobilista del passaggio di animali selvatici e indicano gli interventi svolti a protezione dell’incolumità di fauna e passeggeri. Altro fronte che Palazzo Piloni sta perseguendo è la possibilità per gli automobilisti di ottenere un indennizzo. Già nel 2007 la Provincia aveva chiesto alla Regione l’istituzione di un fondo di solidarietà a favore degli automobilisti coinvolti loro malgrado in incidenti con fauna selvatica. Ne era scaturito un progetto di legge d’iniziativa del consiglio di Palazzo Piloni, ad oggi non ancora discusso a Venezia. Più successo la via del risarcimento da parte delle compagnie assicurative, alcune delle quali erano presenti ieri alla firma del protocollo d’intesa. C’è infatti l’interesse per l’estensione delle polizze Rc auto agli incidenti con fauna selvatica, con un aumento del premio: alcune compagnie l’hanno già prevista, altre si stanno muovendo, visto che le richieste sono in continuo aumento.
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