"Spero di poter far capire alla gente quanto gli animali siano indifesi, dipendenti da noi e fiduciosi. Gli animali sono un nostro obbligo, una responsabilità che non possiamo negare, ne violare esercitando la crudeltà" James Herriot
mercoledì 29 aprile 2009
250 mila gatti uccisi o scomparsi in Italia nel 2008.
martedì 28 aprile 2009
OGGI E' LA GIORNATA DELLE RANE! SAVE THE FROGS
lunedì 27 aprile 2009
A Pergine si raccolgono firme per la realizzazione di un'area cani
giovedì 23 aprile 2009
Dalmata cerca urgentemente casa (adottato)!
SMARRITO BANDITO!
Frequentatori di Facebook, leggete un po' qua!
ANMVI OGGI
21 APRILE 2009
Incitano alla violenza sui cani. E Facebook caccia il gruppo
OSCAR GRAZIOLI
Il mio giovane amico Claudio, Internetnauta esperto e appassionato, me l'aveva detto con il suo colorito linguaggio toscano. «Guarda Oscar, sta' lontano da Facebook. Gli è un vero e proprio troiaio» (con ogni riguardo per le meretrici). Devo ammettere che a mala pena so che cosa è Facebook. Pur non essendo decrepito, la mia generazione usava penna e calamaio alle elementari e cantava l'inno di Mameli quando entrava il maestro. Il computer ho dovuto imparare a usarlo per motivi professionali e direi anche per sopravvivere, perché ormai, per qualsiasi problematica si debba affrontare, la risposta è «Vada sul sito www.vattelapesca.com». E se uno non sa usare il pc? Beh, c'è sempre il tram cui attaccarsi.
Questa volta mi hanno avvertito che sul "troiaio" si è formato un gruppo chiamato "Picchiamo i cani". Sono andato a dare un'occhiata e ho chiesto consulenza al mio giovane amico. «Gli è un gruppo "fake", però belli stronzi lo sono davvero». Fake, vuol dire "fasullo, imbroglione", il che vuol dire che non fanno sul serio, per fortuna, però divertendosi, nella loro idiozia, coinvolgono persone molto inclini all'emulazione e incapaci spesso di distinguere la realtà dalla fantasia. La fotografia di una mazza da baseball accanto a un cucciolo e gli intendimenti del gruppo sono esplicativi «Signori miei, non se ne può più di quegli occhioni servili, sempre pronti a abbaiare di notte - salvo quando qualcuno sta svaligiando la casa - cagano sul tappeto, lasciano peli e bava dappertutto, e quando torni a casa stanco dopo 10 ore di lavoro sono sempre in mezzo alle palle, agitando la coda quasi a volerti provocare. È ora di ricordargli chi comanda! PICCHIAMO I CANI! Questo gruppo è rivolto a chi, per esasperazione, necessità o semplice piacere personale, ama PICCHIARE I CANI, condividiamo le nostre esperienze!». Il numero di iscritti al gruppo, quasi 600, i commenti e il nome di uno dei responsabili (Daniele Sticazzi) lasciano trapelare che si tratta di una provocazione. A parte gli spiritosetti che si divertono nei commenti, chi a fornire ricette di cane in salmì (ma non di piccola taglia perché è tutto ossa), chi a lamentarsi, perché dopo aver spaccato due costole al cane, il figlio l'ha obbligato a spendere 600 euro dal veterinario, c'è anche chi abbocca e afferma che effettivamente quel rompiballe che ha fatto pipì sul tappeto nuovo, appena moglie e figli sono fuori, si prende una legnata che gli blocca il pisello per un mese. Mentre scrivo (quindi ieri), l'amico Claudio mi avverte che il social network di Facebook, dopo una settimana di proteste, ha oscurato il gruppo di idioti, però esiste ancora la possibilità di rintracciarlo, per chi è "del mestiere". Facile fare gli imbecilli in Italia, dove il buonismo impera, meno facile sarebbe in America dove chi si iscrive a Facebook lo fa con il suo nome e cognome, quello vero, assumendosene le responsabilità. Facile fare gli idioti, caro Daniele Sticazzi. Prova a farlo con il tuo nome vero, offendendo Maometto, poi vedi che Sticazzi sono proprio tuoi.
(le notizie sono state prese da Il Gruppo Bairo Onlus)
martedì 21 aprile 2009
Adottiamo una mucca, ma la stalla?
lunedì 20 aprile 2009
Il codacons presenta un esposto a 104 procure della repubblica, anche a TRENTO
"CANI RANDAGI: IL CODACONS PRESENTA UN ESPOSTO A 104 PROCURE DELLA REPUBBLICAACCERTARE COME SIANO UTILIZZATI I FONDI DESTINATI AL RANDAGISMO DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI | |
Da anni il Codacons svolge numerose battaglie contro ogni tipo di violenza verso animali, e, in particolare, contro l'abbandono dei cani ed il maltrattamento degli stessi, nella piena consapevolezza che gli animali non sono mai responsabili delle loro azioni e che, quindi, ogni danno e tragedia di cui sono causa deriva sempre da un'omissione da parte dell'uomo. Per tale motivo oggi l'associazione ha deciso di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, in cui si chiede di fare luce sul fenomeno del randagismo. La legge stabilisce che è competenza delle regioni - spiega l'associazione nell'esposto - adottare un programma di prevenzione al randagismo e determinare i criteri per la costruzione dei rifugi e il risanamento dei canili comunali; è competenza dei comuni e delle comunità montane provvedere in concreto al risanamento dei canili esistenti e alla costruzione di nuovi rifugi per i cani, avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalle regioni. Alle ASL, invece, spettano i servizi veterinari di recupero dei cani randagi. Sono giunte recentemente al Codacons - a seguito dei tragici fatti che hanno visto coinvolti cani randagi - numerose segnalazioni di cittadini che chiedono lumi su come siano stati spesi i fondi destinati alla gestione del fenomeno del randagismo. L'associazione ha deciso dunque di fare chiarezza e ha chiesto alle Procure di accertare se, effettivamente, le amministrazioni presenti nella propria zona di competenza abbiano ottemperato o meno a quanto stabilito dalla normativa vigente e, quindi, se abbiano stanziato i fondi necessari a controllare il fenomeno del randagismo, e in quale modo questi soldi siano stati utilizzati. " |
Se sorrido, è per te! (Adottato, auguri!)
Stich: maschietto di 4 anni, taglia piccola, vaccinato e microchippato; abituato in giardino e a lunghe passeggiate con il suo padrone in montagna. E' uno scricciolo gioioso e pieno di vita, obbediente e silenzioso, merita una nuova opportunità di essere felice.
venerdì 17 aprile 2009
Strada sdrucciolevole per via della migrazione di rospi?
giovedì 16 aprile 2009
Noi ci chiamiamo fuori.
“Venerdì 26 settembre 2008 si sono riunite a Rovereto, presso la sede dell'ENPA, le associazioni animaliste con l'intento di costituire un coordinamento provinciale delle associazioni di settore che sostenga e sia portavoce, davanti ai politici, delle richieste congiunte del mondo animalista.”
L’8 Aprile 2009 i rappresentanti dell’OIPA sezione trentina hanno presentato le dimissioni dal direttivo del CAT e si sono dichiarati non più disponibili ad appartenere a tale coordinamento. Eravamo entusiasti di questa realtà, volevamo essere artefici dell’unione delle associazioni animaliste. Il CAT avrebbe potuto fare la differenza in una provincia dove la sensibilità verso il mondo animale è relegata al ruolo di hobby. Ci credevamo, ma…
“Ogni associazione manterrà la sua totale autonomia di ideali e di impegno, [...]”
La realtà è sempre diversa dal sogno e così, giorno dopo giorno, l’entusiasmo si è smarrito lasciando l’amarezza di un risveglio repentino. Non vogliamo parlare di intromissioni sgradite o di prevaricazione, non vogliamo additare alcuno, solo ci chiamiamo fuori, riprendiamo la nostra autonomia, ritorniamo nel grigiore, là dove gli animali hanno bisogno di un aiuto e lasciamo la dialettica e la notorietà a chi sa amministrarle.
Tanto per ricordare...
Carcere per i padroni aguzzini
Da qualche anno la normativa italiana tutela gli animali dalla crudeltà umana
La legge n.189 del 20 luglio 2004, infatti, prevede anche la reclusione per i casi più gravi di maltrattamento. Chiunque, ad esempio, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi. Chi invece maltratta un animale, sottoponendolo a fatiche insopportabili o a sevizie rischia il carcere da 3 mesi a 1 anno, o una multa variabile da 3 a 15mila euro, pena che si applica anche a chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate. Il Legislatore si è espresso anche sul giro di scommesse legate a spettacoli illeciti. Chi infatti, promuove eventi che comportino sevizie o strazio per gli animali viene punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni e con la multa da 3mila a 15mila euro. La pena viene aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in relazione all'esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto per sé o altri o se ne deriva la morte dell'animale. Il Legislatore si fa ancora più esplicito nell'articolo 544quinquies: «Chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l'integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50 a 160mila euro».
da il "Gruppo BAIRO Onlus"
mercoledì 15 aprile 2009
Ritrovamento bocconi avvelenati a Montagnaga di Pinè
Visualizzazione ingrandita della mappa
martedì 14 aprile 2009
La LAC del Veneto ci invia il volantino illustrato contro la nuova legge sulla caccia.
Benedetti e non: lettera al quotidiano Adige.
Benedetti e non
Sotto le macerie ci sono vite sospese, l’uomo debole animale indifeso e privo dell’acutezza dei sensi non sa dove cercare, non sente e non vede, piange nella sua impotenza. Un cane, con il suo fiuto, l’accortezza dei movimenti, l’istinto di sopravvivenza e l’infinita dedizione all’uomo, si ferma un attimo, allunga il muso tra le macerie, abbaia e muove la coda in segno di felicità. Li sotto c’è una persona ancora viva, lui lo sente e lo grida. Ai nostri Vescovi e Prelati che "hanno gongolato" per una piazza piena di “fedeli” per la benedizione delle moto, chiedo, ora, forse quel cane, quella “bestia” che sa donare se stessa per l’uomo, che esprime gioia nel salvare una vita umana, quel cane non merita forse la vostra riconoscenza? Non merita forse un segno di benevolenza? Benedite ciò che non ha anima né vita, ma rifiutate tale “grazia” al compagno più fedele, altruista e generoso dell’uomo. Perché?
Laura
mercoledì 8 aprile 2009
Anche questi sono cani!
martedì 7 aprile 2009
Telve e i casi di avvelenamento da bocconi.
Modificata l'ordinanza sulle sche avvelenate
6 APRILE 2009
ESCHE AVVELENATE, MODIFICATA L’ORDINANZA
E' stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l' Ordinanza 19 marzo 2009, che modifica le "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati" (Ordinanza del 18 dicembre 2008). Il provvedimento ravvisa l'opportunità di intervenire sulle disposizioni a carico del medico veterinario e fornisce indicazioni sulle modalità di invio delle spoglie di animali deceduti per avvelenamento o dei campioni. La necessità di apportare alcune modifiche alla prima Ordinanza era stata suggerita dall'Anmvi, allo scopo di allineare il provvedimento alle norme in materia di gestione dei rifiuti speciali e di indirizzare il testo verso una maggiore applicabilità ed efficacia. Sparisce l'obbligo di immediata segnalazione per i casi di avvelenamento di cui il medico veterinario "viene a conoscenza", fermo restando l'obbligo nel caso in cui sia emessa "diagnosi di sospetto avvelenamento". Quanto alle spoglie di animali deceduti per avvelenamento e ai campioni da essi prelevati, si precisa che l'invio "avviene per il tramite delle ASL competenti per il territorio o delle ditte convenzionate con le predette ASL".Il nuovo testo, inoltre, integra la composizione del Tavolo di coordinamento presso ciascuna Prefettura con la presenza di un medico veterinario libero professionista nominato dall'Ordine veterinario provinciale. Proprio in virtù del ruolo assegnato al medico veterinario libero professionista e per il suo contatto diretto con il territorio e l'utenza, l'Anmvi aveva suggerito di integrare il Tavolo di coordinamento con la figura di un libero professionista, ai fini del coordinamento della gestione degli interventi e per il monitoraggio del fenomeno.Vengono inoltre fornite maggiori indicazioni in merito alle procedure autorizzative per i prodotti fitosanitari, sostanze pericolose e presidi medico-chirurgici.Nei giorni scorsi il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha scritto ai Prefetti per richiamarli ad una pronta applicazione delle misure di contrasto al fenomeno degli avvelenamenti e per la rapida istituzione del Tavolo di coordinamento con le Forze dell'ordine e gli Enti interessati. La finalità è la salvaguardia e l'incolumità delle persone, degli animali e dell'ambiente. La presenza di bocconi o esche contenti veleni o sostanze nocive "costituisce un grave rischio per la salute dell'uomo, degli animali e dell'ambiente".
L'articolo 2 relativo ai compiti del medico veterinario risulta così riformulato:
1. Il medico veterinario che, sulla base di una sintomatologia conclamata, emette diagnosi di sospetto di avvelenamento di un esemplare di specie animale domestica o selvatica, deve darne immediata comunicazione al sindaco e al Servizio veterinario della Azienda sanitaria locale territorialmente competente.
2. In caso di decesso dell'animale il medico veterinario deve inviare le spoglie e ogni altro campione utile all'identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all'Istituto zooprofilattico sperimentale competente per territorio, accompagnati da referto anamnestico, al fine di indirizzare la ricerca analitica. L'invio di spoglie di animali deceduti per avvelenamento e campioni da essi prelevati, avviene per il tramite delle ASL competenti per il territorio o delle ditte convenzionate con le predette ASL. A seguito di episodi ripetuti, ascrivibili alle stesse circostanze di avvelenamento confermato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale, il medico veterinario, ove ritenga, puo' emettere diagnosi autonoma, senza l'ausilio di ulteriori analisi di laboratorio.
E' necessario predisporre per accogliere le famiglie con il proprio animale domestico.
6 APRILE 2009
Terremoto, Cirinnà: "Soccorrere e accogliere anche gli animali"
L'invito dopo la tragedia avvenuta in Abruzzo
ROMA - «In questo tragico momento è necessario predisporre tutte le misure atte a soccorrere ed accogliere gli animali. È infatti importante dare vita ad una rete di solidarietà per soccorrere quegli animali che sfuggiti dalle macerie sono rimasti senza famiglia o che nella fretta sono stati abbandonati». Lo afferma, in una nota, il consigliere del Pd al Comune di Roma Monica Cirinnà a proposito della scossa sismica che ha colpito la scorsa notte l’Abruzzo. Per la Cirinnà, è necessario che «si preveda la possibilità di accogliere le famiglie anche con l’animale domestico al seguito e che si predispongano strutture in cui sia presente personale della sanità veterinaria. Alla protezione civile regionale ho segnalato la disponibilità di un canile nell’interland romano e di alcuni cittadini ad ospitare gli animali». «Da questa mattina - aggiunge Cirinnà - sono in contatto con la protezione civile della Regione Lazio che sta partecipando alle attività di soccorso, i nostri volontari si stanno recando con tre squadre accompagnate da unità cinofile che una volta giunti sul posto svolgeranno un prezioso ruolo di individuazione delle persone rimaste sotto le macerie».