mercoledì 21 gennaio 2009

Il caso delle razze canine sofferenti

Sono a casa influenzata così alla tv ho sentito questa proposta interessante che ho cercato nel web e di cui vi faccio partecipi:


Presso l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma
Il caso delle razze canine sofferenti
SINTESI E RACCOMANDAZIONI
In questo breve documento il Comitato Bioetico per la Veterinaria esamina il
caso dei cani di quelle razze i cui caratteri sono così esasperati da causare
problemi fisici e sofferenze. Questo caso è la conseguenza di scelte di
allevamento – più o meno consapevoli – che intendono soddisfare i desideri di
un pubblico di acquirenti attratti dall'aspetto buffo e simpatico dei cani o dal loro
valore come status symbol.
La questione è particolarmente significativa se si pensa che in questo
momento nell’opinione pubblica, specialmente dei paesi occidentali, va
diffondendosi sempre più largamente l'idea che gli animali siano esseri
“senzienti” (un concetto espresso anche nel nuovo Trattato dell’Unione
Europea).
Proprio nel momento in cui c'è un grande interesse per la condizione animale
in generale, nel caso della specie cane, la prima ad essere domesticata e la più
vicina all'essere umano, continuano (e forse aumentano) le nascite di animali con
malformazioni fisiche o, quantomeno, si mantengono le condizioni oggettive per
una aumentata probabilità di queste attraverso accoppiamenti a rischio.
Il Comitato sollevando la questione delle razze canine sofferenti, frutto di un
vero e proprio “maltrattamento genetico”, vuole portare l’attenzione su una
questione emblematica del rapporto tra essere umano e animali, soprattutto (ma
non esclusivamente) per quanto riguarda gli animali d'affezione, vittime di
contraddizioni e superficialità.
Talvolta, come in questo caso, questo rapporto porta al mancato rispetto delle
condizioni di benessere o a causare malessere, pur avendo intenzioni di simpatia
e di affetto nei confronti dei propri animali.

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