domenica 4 dicembre 2011

La "prigionia" di Sam



Questo è Sam un bellissimo pappagallo Cenerino di quattro anni che vive al negozio di animali “L’isola dei Tesori” di Trento.
Sembra forse strano leggere “vive”, ma è proprio così. Sam infatti non è destinato alla vendita come tutti gli altri animali, ma funge da modello per chi ne volesse adottare uno simile.
Giorno dopo giorno è costretto a stare in un ambiente che sicuramente non è adatto a lui e senza la possibilità di avere una persona di riferimento con cui creare un legame. Infatti sono le commesse del negozio che alternandosi si prendono cura di lui, ospitandolo a casa propria nei periodi in cui il negozio rimane chiuso. Tutto questo però per il povero Sam non è altro che una fonte di forte stress: il cambio d’ambiente, il dover allontanarsi da una persona con la quale stava creando un rapporto…
Facendo riferimento al testo “Conoscere il comportamento dei pappagalli” della dottoressa Nadia Ghibaudo si fa presto a capire che questa non è la vita che Sam si merita, soprattutto per il fatto che non vengono rispettate le sue necessità fisiche ed etologiche.
Ecco qui un breve riferimento al testo:
“Per un animale sociale come il pappagallo, lo stare solo è ciò che di peggio gli possa capitare. Ci troviamo di fronte a una creatura che predilige, il linea generale un rapporto monogamo, nato e strutturato per vivere ventiquattrore su ventiquattro con il compagno specifico all’interno di stormi più o meno numerosi. Pensare di farlo vivere in solitudine è un abuso, pertanto, quando doveste decidere di adottare un pappagallo sareste obbligati a pensare a quanto tempo potrete dedicargli, partendo dal principio che necessiterebbe costantemente di compagnia (…). E’ importante “addestrare” le persone che in qualche modo interagiscono con lui, ad avvicinarsi nel modo corretto, per offrire qualcosa di gradito da lasciare nella sua ciotola, parlandogli con dolcezza, giocando alla maniera pappagallesca “io pappagallo faccio cadere il gioco e tu lo tiri su!” e mai obbligando l’animale a interagire fisicamente; casomai lo desiderasse sarà il pappagallo a farsi avanti. Traccio con estrema consapevolezza queste linee di condotta perché nessun intervento sul comportamento ci permetterà maidi modificare la natura di un animale ma solo di rispettarla e assecondarla. La base imprescindibile è il benessere: nessun animale, uomo compreso, sarà mai predisposto ad interagire, apprendere e gioire della vita in condizione di malessere. La corretta conduzione del pappagallo passa attraverso la conoscenza e il rispetto delle sue caratteristiche etologiche le quali sono le fondamenta indispensabili per la gestione del comportamento. (…) L’ambiente dovrà essere sano ben illuminato da luce naturale, arieggiato più volte al giorno ma senza correnti d’aria: per sintetizzare comportatevi come se doveste alloggiare un bambino piccolo. (…) La gabbia è fondamentale per il pappagallo detenuto nelle nostre case, perché deve poter riconoscere in questa struttura uno spazio tutto suo in cui all’occorrenza potersi rifugiare per momenti di relax, per il riposo, il gioco e il rifocillamento o tutto ciò che l’animale possa desiderare farci. (…) Le misure da tenere in considerazione per ospitare il vostro volatile, dovranno essere calcolate partendo dal principio che i lati della gabbia dovranno equivalere ad almeno tre volte l’apertura alare del pappagallo. (…) Inoltre gli uccelli sono in grado di percepire una frequenza di luce 160 Hz contro i 50/60Hz degli esseri umani, quindi le luci artificiali possono causare problemi perché spesso producono luce intermittente, con un frequenza attorno 100/120 Hz che noi umani non vediamo. Cercate di far prendere luce naturale il più spesso possibile al pappagallo, con le dovute attenzioni e lasciando sempre l’animale un’area in cui poter trovare ombra. (…)”.
Per cercare di aiutare il povero Sam, abbiamo chiesto al direttore del negozio di poter dare a Sam la possibilità di essere acquistato, sperando che finalmente trovi qualcuno che possa dedicargli le giuste attenzioni assecondando ogni sua necessità in modo definitivo e continuato; ovviamente sottolineando sempre il fatto che non condividiamo in nessun caso la vendita di animali. Sam ha già sofferto abbastanza.
I suoi occhi sono velati dalla tristezza per la solitudine e l’incomprensione di chi gli sta accanto. Ora si merita anche lui di poter vivere serenamente accanto ad una persona che lo possa amare per il resto della sua vita.

1 commento: