TRENTINO
31 OTTOBRE 2008
Sterminare le nutrie: scelta assurda
ALTO GARDA. «Non credo che vogliano risolvere davvero il problema. Credo piuttosto che abbiano solo voglia di mettere mano ai fucili per sparare a quelle povere bestiole». Cacciatore pentito, animalista convinto e realizzatore di splendidi filmati naturalistici, Andrea Frapporti non ha alcuna intenzione di abbassare bandiera bianca di fronte a chi - in questo caso si tratta del Comitato Faunisitico provinciale - propone la “soluzione finale” per la numerosa comunità di nutrie insediatasi in questi ultimi anni sulle rive del lago di Garda e lungo quelle del fiume Sarca. «È vero che non si tratta di specie autoctone - spiega Frapporti - ma non mi sembra un motivo sufficiente per fare una strage di queste povere bestiole. Anche perché non solo sono praticamente invisibili, tanto che sfido chiunque a cercare di localizzarne una, ma soprattutto perché, nutrendosi di alghe ed erbe, compiono un’importante opera di pulizia delle acque». Frapporti nega in maniera categorica anche che le nutrie possano essere dannose per gli argini dei corsi d’acqua, per le coltivazioni o per l’avifauna. «Alla diga di Mori - continua - alcune coppie sono stanziali da anni e non hanno mai creato alcun problema. È vero, sono golosi di barbabietole, ma se qualcuno deve lamentarsi sono i coltivatori del mantovano, non certo i trentini. Per quanto riguarda gli argini, mi risulta davvero difficile che le loro poche tane possano creare pericoli. Anche perché, almeno per quanto riguarda il Sarca, gran parte delle sponde sono cementificate». Per Frapporti, insomma, la guerra totale ai simpatici roditori originari del Sudamerica, arrivati in Europa e in Italia come animali da pelliccia, non trova alcuna giustificazione plausibile. Oltre al fatto che sarebbe anche inutile. «Ogni coppia - conclude - occupa un territorio ben determinato e se venisse eliminata lascerebbe spazio ad altri esemplari, che prenderebbero subito possesso del territorio rimasto libero. E poi, esiste già la selezione naturale garantita dai predatori. Sì, perché chi dice che non hanno predatori afferma il falso: aquila reale, falco e volpe predano le nutrie, mantenendo il loro numero costante. Non c’è alcuna necessità di abbatterle, dunque».
31 OTTOBRE 2008
Sterminare le nutrie: scelta assurda
ALTO GARDA. «Non credo che vogliano risolvere davvero il problema. Credo piuttosto che abbiano solo voglia di mettere mano ai fucili per sparare a quelle povere bestiole». Cacciatore pentito, animalista convinto e realizzatore di splendidi filmati naturalistici, Andrea Frapporti non ha alcuna intenzione di abbassare bandiera bianca di fronte a chi - in questo caso si tratta del Comitato Faunisitico provinciale - propone la “soluzione finale” per la numerosa comunità di nutrie insediatasi in questi ultimi anni sulle rive del lago di Garda e lungo quelle del fiume Sarca. «È vero che non si tratta di specie autoctone - spiega Frapporti - ma non mi sembra un motivo sufficiente per fare una strage di queste povere bestiole. Anche perché non solo sono praticamente invisibili, tanto che sfido chiunque a cercare di localizzarne una, ma soprattutto perché, nutrendosi di alghe ed erbe, compiono un’importante opera di pulizia delle acque». Frapporti nega in maniera categorica anche che le nutrie possano essere dannose per gli argini dei corsi d’acqua, per le coltivazioni o per l’avifauna. «Alla diga di Mori - continua - alcune coppie sono stanziali da anni e non hanno mai creato alcun problema. È vero, sono golosi di barbabietole, ma se qualcuno deve lamentarsi sono i coltivatori del mantovano, non certo i trentini. Per quanto riguarda gli argini, mi risulta davvero difficile che le loro poche tane possano creare pericoli. Anche perché, almeno per quanto riguarda il Sarca, gran parte delle sponde sono cementificate». Per Frapporti, insomma, la guerra totale ai simpatici roditori originari del Sudamerica, arrivati in Europa e in Italia come animali da pelliccia, non trova alcuna giustificazione plausibile. Oltre al fatto che sarebbe anche inutile. «Ogni coppia - conclude - occupa un territorio ben determinato e se venisse eliminata lascerebbe spazio ad altri esemplari, che prenderebbero subito possesso del territorio rimasto libero. E poi, esiste già la selezione naturale garantita dai predatori. Sì, perché chi dice che non hanno predatori afferma il falso: aquila reale, falco e volpe predano le nutrie, mantenendo il loro numero costante. Non c’è alcuna necessità di abbatterle, dunque».
Gentile OIPA, sarei interessato ad avere maggiori informazioni sulla presenza delle nutrie a trento. Sono un biologo e sto studiando da alcuni anni le nutrie nel parco agricolo sud milano e sono l'amministratore del blog sulla nutria http://nutria-myocastor.blogspot.com
RispondiEliminaUn cordiale saluto!