giovedì 1 marzo 2012

Trento, manifestazione contro Green Hill


Sabato 3 marzo manifestazione a Trento contro Green Hill, l’allevamento di cani destinati alla vivisezione di proprietà della multinazionale americana Marshall.

Partenza da Via verdi davanti all'entrata del Duomo di Trento alle ore 16, classico "giro al sass" trentino, brevi tappe per leggere dei testi che spieghino cosa siano Green hill e la vivisezione.

Green Hill è da anni il simbolo italiano della vivisezione. All’interno dei cinque sinistri capannoni sulle colline di Montichiari sono infatti detenuti migliaia di cani di razza beagle, prediletta dai vivisettori perché particolarmente docile, resistente e dotata di un apparato circolatorio con vasi leggermente più grandi della media e quindi particolarmente adatti alla sperimentazione. Anche chi di vivisezione sa poco o nulla resta scandalizzato nell’apprendere che anche il migliore amico dell’uomo viene appositamente allevato per finire nei laboratori di mezza Europa ed essere sacrificato “in nome della scienza”. Ecco perché Green Hill smuove le coscienze e porta in piazza anche chi normalmente non parteciperebbe ad una manifestazione.

E’ indubbio che quella contro Green Hill rappresenta solo una battaglia, un tassello, seppur incredibilmente significativo, della guerra contro la vivisezione. Fino a quando infatti non verrà completamente abolita e gli animali di qualsiasi specie non saranno più vittime di esperimenti crudeli oltre che inutili per la salute umana, aziende come Green Hill chiuderanno i battenti in uno Stato per riaprire in un altro con leggi meno rigorose, come ad esempio nell’Est europeo. ll cane, nonostante sia la specie che desta maggior senso di protezione, non è l’unica a finire sui tavoli dei vivisettori. E’ quindi fondamentale ricordare che esistono migliaia di allevamenti di cavie, conigli, roditori, gatti, scimmie quotidianamente spediti verso una vita di torture in nome di una falsa scienza. E’ per tutte queste vite sacrificate che il lavoro di informazione e sensibilizzazione non deve avere sosta. Ogni singola battaglia è importante, ma non bisogna perdere di vista l’obiettivo finale: l’abolizione della vivisezione.

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