venerdì 26 agosto 2011

Capriola vittima della velocità e dell'indifferenza


Nei mesi estivi, con l’aumento del traffico, molti animali selvatici diventano vittime della strada, soprattutto i piccoli di capriolo.
Dall’inizio del 2011 sino ad oggi il numero di capriolo investiti lungo le strada del Trentino risale a 30 esemplari
Il 28 luglio questa stupenda capriola di appena pochi mesi è stata investita sulla strada vecchia che collega Levico a Pergine (sp. 228). Chi stava alla guida del maledetto veicolo dopo averla investita non si è minimamente curato ne di soccorrerla ne di allertare la forestale. Questa persona, forse non sapeva che dal 13 agosto del 2010 la legge prevede una sanzione amministrativa per tutti coloro che in seguito ad un incidente stradale non soccorrono l’animale ferito.
La capriola è stata così abbandonata in mezzo alla strada ed è stata successivamente trovata da due ragazzini, che stavano percorrendo la strada con la loro ape.
Inizialmente hanno pensato di caricarla sul loro mezzo per portarla dal veterinario più vicino, ma visto l’impossibilità di poterla prendere a causa della sua agitazione dovuta allo stato di shock, hanno chiamato il 112. Alla chiamata hanno risposto i carabinieri di Borgo che hanno subito avvertito la forestale di Levico, promettendo che i soccorsi sarebbero arrivati il prima possibile. Durante l’attesa i due ragazzini hanno coperto con una coperta la capriola per cercare di tenerla ferma. La piccolina presentava il ventre gonfio e delle ferite sospette sulle zampe( che sia forse stata vittima di qualche trappola?).
Purtroppo però prima che i soccorsi potessero arrivare la povera creatura si è spenta dopo una lunga e dolorosa agonia. I carabinieri giunti sul posto hanno più volte contattato la Forestale per sapere il tempo d’attesa; ad ogni chiamata però la promessa di arrivo veniva ogni volta rinviata di un quarto d’ora. Alla lunga però i minuti sono passati e si sono trasformati in ora. Dal momento in cui i due ragazzini hanno chiamato soccorso è trascorso quindi più di ora; tempo prezioso in cui forse si avrebbe potuto salvare l’animale.
Se infatti i soccorsi fossero arrivati in tempo, una volta valutata la situazione si avrebbe potuto portare la capriola presso il centro Avifauna di Casteller per cercare di salvarla oppure se purtroppo non fosse stato possibile intervenire in alcun modo si sarebbe almeno potuto evitare la terribile agonia a cui è dovuta andare incontro.
In questa situazione, come in molte altre, sembra che la vita di alcuni animali passi in secondo piano rispetto ad altre esigenze; come se essa non avesse importanza, come se non avesse valore.



E’ molto facile che lungo le strade costeggiate dai boschi un capriolo esca all’improvviso con il rischio di venir investito. Per questo motivo è utile ribadire di prestare sempre molta attenzione se si percorre una strada in prossimità di un bosco o di un prato. Se purtroppo però, nonostante le prudenza, un animale dovesse essere investito è nostro dovere fermarci ed intervenire e non solo perché ci viene imposto da una legge, ma anche per il rispetto della vita di quel povero animale.
Ogni animale selvatico è protetto dalla legge 157/92 sulla tutela della fauna, che vieta ogni forma di detenzione anche se l’unico fine è quello di salvarlo. Quindi è buona norma non cercare di intervenire personalmente trasportando l’animale a casa propria o presso un veterinario, ma chiamare immediatamente i soccorsi: carabinieri (112) o il corpo forestale. Si spera che questi intervengano prontamente per soccorrere l’animale ferito.
Nel frattempo l’animale non va lasciato solo ma tenuto sotto osservazione. E’ da tener presente che un animale selvatico, come il capriolo, vede l’uomo come un predatore, quindi un potenziale pericolo e per cercare di salvarsi potrebbe tentare la fuga, rischiando di farsi del male, nonostante avesse delle ferite o dei dolori (in queste situazioni di panico l’adrenalina in circolo nell’animale li permette di sopportare alte soglie di dolore) oppure nel caso fosse un maschio potrebbe cercare di difendersi con le corna e diventare pericoloso. Per questi motivi è fondamentale non cercare di afferrare il capriolo.
L’animale in queste condizioni si ritrova in una condizione di forte stress. Per aiutarlo cerchiamo quindi di allontanare il più possibile ogni fonte di stress: evitiamo che intorno a lui ci siano troppe persone, non utilizziamo macchine fotografiche con il flash, cerchiamo se possibile di far rallentare in quel tratto il passaggio delle automobili, evitiamo ogni azione improvvisa e brusca…
Se il capriolo ferito è un cucciolo è da tener presente un secondo fattore. La madre infatti riconosce il proprio figlio dall’olfatto; quindi se viene manipolato senza che ce ne sia la necessità c’è il rischio che la madre non lo riconosca e il cucciolo diventerebbe orfano. Questa è un’altra ragione per cui sarebbe meglio che la situazione sia valutata da persone esperte, che si spera abbiano la prontezza di intervenire nel minor tempo possibile.

Valentina

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