lunedì 16 maggio 2011

Contro la strage delle cornacchie


Si apre un altro triste capitolo per i nostri amici dei cieli: le cornacchie.
A Pergine Valsugana dal 2010 è in atto un progetto su richiesta della Coldiretti, che prevede un controllo delle cornacchie per evitare danni futuri alle colture agricole.
Questo, oltre che ad essere ingiusto in quanto si muove su supposizioni ipotetiche che potrebbero non verificarsi, si rivela anche inaccettabile in quanto queste povere creature vengono uccise in maniera attroce, come previsto dal protocollo: “Una volta catturati questi corvidi vengono eliminati con tecniche eutanasiche capaci di procurare una morte pressoché istantanea senza inutili sofferenze. Il metodo sicuramente più consono consiste nella disarticolazione delle vertebre cervicali sbattendo con vigore e velocità d’azione la nuca dell’animale sullo spigolo vivo di una superficie rigida". Per concludere si raccomanda: “Di non eseguire tale operazione in prossimità delle trappole dove altri corvidi potrebbero notare l’operazione associandola alle trappole stesse". (Piano di controllo dei Corvidi negli ATC della Provincia di Ravenna, quinquennio 2006-2011).
Compiuto l'atto, le carcasse vengono semplicemente abbandonate li vicino.
La tortura non è riservata però solamente agli esemplari liberi, ma anche a quelli che fungono da "esca". Le cornacchie infatti vengono catturate con l'inganno attraverso una trappola chiamata Larsen, all'interno della quale è presente una cornacchia da richiamo viva, la quale ha la funzione di richiamare quelle libere nei dintorni. Queste povere "cornacchie esche" si ritrovano a dover stare per lunghi tempi all'interno di questa, in uno spazio ristretto dove non hanno nemmeno la possibilità di aprire le ali e in molti casi si ritrovano esposti al sole diretto.
Ma non finisce qui. Questa procedura viene effettuata proprio nel periodo riproduttivo da aprile ad agosto, per sfruttare al meglio questo tipo di trappole. Questa trappola infernale infatti è composta da più scomparti: in uno si troverà la povera cornacchia esca, mentre gli altri saranno destinati ad intrappolare gli esemplari liberi, in particolare la coppia di cornacchie che si avvicinerà per allontanare l'intruso, rappresentato dalla cornacchia esca. In questo modo non solo la coppia andrà incontro a terribili sofferenze, ma anche i loro piccoli che moriranno di fame aspettando che i loro genitori ritornino al nido per sfamarli.
Per mascherare questa strage sulle trappole si ritrova la scritta "Progetto Faunistico", così da far credere che l'operazione sia finalizzata solamente alla ricerca, ma che comunque si rivelerebbe inaccettabile visto le condizioni in cui devono vivere le povere cornacchie esche.

A favore delle cornacchie alcune associazioni hanno chiesto il ritiro dell'autorizzazione rilasciata per questo progetto alla locale assoziaione cacciatori, riservandosi la possibilità di effettuare una denuncia in quanto non è stata rispettata la legge che "prevede la possibilità di intervenire su specie faunistiche al di fuori del periodo di caccia qualora ci siano danni accertati e documentati e comunque per un breve periodo e non come prassi consolidata, mediante semplice richiesta e senza limitazione di tempo, come invece sta avvenendo"
(l'articolo 31, comma 2 della legge 24/91).

E' importante sottolineare che questo fatto è solo uno dei tanti capitoli. Questa procedura infatti viene applicata purtroppo anche in altre provincie per l'eliminazione dei Corvidi.

Valentina

1 commento:

  1. Ma tu che parli sai i danni che fanno le cornacchie ai nidi???...Secondo te è facile filmare una cornacchia mentre preda uova di passeriformi???

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