domenica 29 agosto 2010

Animali: le ambiguità della Provincia di Trento


Domenica 29 agosto apprendiamo dal giornale l'Adige che le doppiette trentine quest'anno potranno abbattere 12000 ungulati tra cervi, caprioli, camosci e mufloni, quasi 2000 in più rispetto all'anno scorso. Accogliendo la richiesta delle associazioni dei pescatori inoltre, il Comitato faunistico provinciale ha deciso di permettere l'uccisione, in deroga alla legge, di 50 cormorani. L'articolo poi prosegue riportando i commenti e le affermazioni di cacciatori e ambientalisti, evidentemente in contrasto. Un dibattito al quale potremmo contribuire in vari modi: esprimendo contrarietà assoluta ad ogni forma di caccia o pretendendo almeno il rispetto delle leggi vigenti. Anche tra gli amanti degli Animali e della Natura le sensibilità differiscono e a volte non convergono. In questo contesto sottolineiamo però alcuni elementi importanti, in particolare l'esistenza in Trentino di un Comitato faunistico caratterizzato da un rapporto di forze tra cacciatori e ambientalisti largamente sproporzionato grazie al quale i primi riescono quasi sempre ad ottenere dalla Provincia generose ed ingiustificate concessioni: ad esempio la caccia a femmine e piccoli, la cattura di uccelli a scopo venatorio tramite il "roccolo provinciale" e la cattura di 3000 uccelli che i cacciatori potranno poi utilizzare come richiami nonostante il parere contrario dell'Ispra, l'ex Istituto Nazionale di Fauna selvatica, la non approvazione della sospensione della caccia alla pernice bianca e altro ancora..
Se al contrario consideriamo l'assoluto disinteresse per il benessere degli animali da allevamento, la cui importanza abbiamo più volte sottolineato, la mancata realizzazione di una legge provinciale a tutela degli animali promessa in campagna elettorale dal governatore Dellai (entro il primo anno del nuovo insediamento diceva lui..), l'ideazione di uno strumento definito "consulta delle associazioni protezioniste", che nelle intenzioni avrebbe dovuto garantire un'ascolto serio e continuato delle esperienze quotidiane di tanti volontari animalisti e che nei fatti si sta rivelando un'ipocrita quanto paradossale pagliacciata, considerando la frequenza degli incontri e l'interesse dimostrato dagli assessori provinciali coinvolti, Marta Dalmaso prima e Ugo Rossi poi.. e tante altre innumerovoli simpatiche amarezze...

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